Politica

Salvini, la svolta sulla guerra in Ucraina

Il leader della Lega segna un cambio di rotta sul conflitto russo-ucraino. I motivi della scelta

© 3dmitry tramite Canva.com

L’intervista di ieri di Matteo Salvini su Libero non poteva non passare inosservata. Segna un cambio di rotta. Si dirà, ma sulla guerra in Ucraina sin dall’inizio Salvini aveva preso le distanze dalla Russia. È vero, e tutte le polemiche al riguardo sono pretestuose. Però una così decisa presa di posizione a favore dell’Ucraina ha sorpreso.

In vista delle europee tutte le forze politiche del centrodestra sono a favore della continuazione della guerra (Lega compresa). Chi è contro questa guerra e non sono pochi in quell’area elettorale dunque alle prossime europee non saprà chi votare. Chi è favorevole alla guerra è molto più facile voti FI o FdI che Lega. Sbaglio? Vedremo.

Ma nella lunga intervista ci sono dei messaggi che parlano chiaro: due riferimenti a Bossi. Sembra un appello accorato. Qualcosa nel partito non va. E non va nelle Regioni storiche della Lega, al Nord. Lo avevo già sottolineato in un precedente articolo, ma ora è evidente. E l’autonomia differenziata viene solo vista come uno specchietto per le allodole. Non è vero federalismo. Non basterà a evitare la frana.

Si sta verificando una di quelle ironie hegeliane della storia, tutt’altro che infrequenti.
Salvini ha tentato una impresa straordinaria, trasformare la Lega in una Lega nazionale, ma alla fine non ha fatto altro che riaprire la questione settentrionale: il Nord.

Paolo Becchi, 5 aprile 2024

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