Chiesa

Spirito Santo e vigile attesa: “In Conclave con la mascherina”

L’ultima folle proposta dei virologi: finestre aperte nella Cappella Sistina oppure i cardinali si mettano la FFP2

Conclave mascherina

Sta per partire l’attesissimo conclave per eleggere il successore di Papa Francesco, e persino la sinistra ombra della religione virale sembra voler irrompere sulla scena, contrapponendo i suoi dogmi a quelli assai più antichi della Chiesa cattolica.

Intervistato da AdnKronos, l’infettivologo Massimo Andreoni, in veste di ultimo dei mohicani dei virologi, propone di gestire il conclave con le stesse misure che hanno allietato i lunghi anni bui della pandemia di Covid-19: mascherine, igiene delle mani e aerazione ossessiva degli ambienti chiusi. A tale proposito, ancora nel luglio dello scorso anno Andreoni così stigmatizzava chi sosteneva la scarsa sintomatologia delle ultime forme di Covid: “Attenzione a dire che è una banale influenza”.

Tant’è che il nostro oggi egli rivolge le sue dotte preoccupazione agli oltre 130 cardinali che sono chiamati ad eleggere il nuovo Papa. Egli, in particolare, sostiene che “Il conclave è fatto in questo modo da secoli e di certo non è che si può fare all’aperto per ridurre i rischi infettivologici.” Tuttavia, Andreoni aggiunge che “tante persone – molte sono fragili – chiuse in uno stanzone per giorni è oggettivamente un rischio dal punto di vista delle malattie infettive. Però è lo stesso rischio che si può avere per il Parlamento quando sono riuniti per votazioni o altro. Questi sono momenti di rischio infettivologico dove chi ha fragilità può prendere precauzioni e dove valgono le misure di precauzione che consigliamo sempre: quindi mascherina, igiene delle mani e poi l’aerazione della stanza. Non mi pare però che nella Cappella Sistina ci siano finestre”.

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E già, quest’ultimo è veramente un grosso problema, ma che si potrebbe risolvere in due modi: spostare il conclave in un moderno residence, con tanto di aria condizionata e sanificata; oppure realizzare alcuni enormi finestroni sulle magnifiche pareti in questo straordinario tesoro artistico e culturale della Città del Vaticano, sacrificandone una parte in nome e per conto delle farneticanti misure proposte dal nostro virologo di turno.

D’altro canto, dopo una successione veramente eterogenea di pontefici, forse è arrivato il momento di un Papa eletto da un conclave rigorosamente ligio ai tre fondamentali precetti della religione virale: mascherina, igiene delle mani e aerazione degli ambienti chiusi. In tal senso, sarebbe un grandissimo passo in avanti per la fede virale se una volta annunciato il celeberrimo “habemus papam” , si affacciasse dalla loggia centrale della basilica di San Pietro un neo pontefice con indosso una magnifica mascherina Ffp2 rigorosamente bianca, ovviamente.
In tal senso avremmo veramente raggiunto l’apoteosi dell’umana idiozia.

Claudio Romiti, 2 maggio 2025

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