Politica

Sputi, assalti, critiche: la sinistra ha delegittimato la polizia

Dal Pd al M5s, l’opposizione è arrivata a difendere l’indifendibile pur di dare contro al governo. E a rimetterci sono gli agenti

Mattarella polizia

Dal Partito Democratico al Movimento 5 Stelle, la sinistra ormai la conosciamo: pur di gettare fango contro il governo Meloni è possibile denigrare le istituzioni dello Stato, comprese le forze dell’ordine. Emblematico quanto accaduto negli ultimi giorni, con gli scontri registrati a Pisa e a Firenze – in cui alcuni agenti, per fermare un corteo non autorizzato, hanno manganellato dei manifestanti – utilizzati in maniera strumentale per le solite sparate anti-centrodestra. A pagare il prezzo più alto è stata la Polizia, un’ondata di fango vergognosa che ha in qualche modo legittimato i violenti.

Quanto accaduto ieri a Torino dovrebbe fare riflettere. Circa cinquanta persone tra autonomi dei centri sociali e anarchici hanno circondato un’auto della polizia per liberare un uomo di origini marocchine che doveva essere accompagnato a un centro di rimpatrio per essere estradato. Il clima di odio ha in qualche modo invitato gli antagonisti ad attaccare le autorità, un assalto frontale senza precedenti che dovrebbe invitare – quei pochi con due neuroni – sulla necessità di virare verso il buonsenso. In serata, il presidente Sergio Mattarella ha chiamato il capo della Polizia per essere informato di quanto avvenuto e “per esprimere solidarietà agli agenti della pattuglia aggredita a Torino. Ribadendo fiducia e vicinanza nei confronti della Polizia”. Ma a differenza della condanna dei fatti di Pisa, nessuno a sinistra ha twittato un “bravo presidente”. I pecoroni in silenzio, nessuna solidarietà agli agenti aggrediti. Ma forse è già tanto che nessuno abbia espresso vicinanza all’immigrato.

Ma purtroppo la vergogna giallorossa non si ferma qui. Ieri abbiamo registrato un’altra testimonianza a dir poco preoccupante. Protagonista Silvia Noferi, consigliere della Regione Toscana in quota 5 Stelle. Ebbene, secondo l’allieva di Conte gli sputi contro gli agenti di polizia ai cortei sono meritati: “Le forze dell’ordine avranno pure preso degli sputi, ma io dico che forse se li sono anche meritati. In Consiglio regionale siamo di fronte a una destra che dice di essere dalla parte delle forze dell’ordine. Anche io sono dalla parte di quelle forze dell’ordine professionali, che fanno il proprio lavoro con coscienza, cercando di valutare le situazioni, non certo prendendo a manganellate ragazzini inermi e disarmati. C’è una bella differenza tra uno sputo e una manganellata”. Robe da pazzi, semplicemente. Parole che rischiano di sollecitare l’anima violenta di centri sociali & Co., complice l’esempio sopra citato di Torino.

La delegittimazione delle forze dell’ordine operata dalla sinistra in questi giorni è stata condannata senza mezzi termini da Giorgia Meloni. Il premier vede un “pericolo” in alcune polemiche sollevate sulla gestione dell’ordine pubblico dei recenti cortei studenteschi sulla situazione in Medio Oriente. “Io penso che sia molto pericoloso togliere il sostegno delle istituzioni a chi ogni giorno rischia la sua incolumità per garantire la nostra: è un gioco che può diventare molto pericoloso”. Sulla stessa lunghezza d’onda il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi: “Sono sdegnato per la gravissima aggressione ad un mezzo della Polizia di Stato oggi pomeriggio nel centro di Torino. Questo inaccettabile atto di violenza è sintomatico del clima di veleno e sospetto a cui sono sottoposti in questi giorni le forze dell’ordine e in particolare la Polizia di Stato, a cui va la mia solidarietà e vicinanza”.

In attesa di qualche compagno che condanni i violenti e testimoni solidarietà alla polizia, non possiamo non invocare lo stop alla macchina del fango senza precedenti contro le forze dell’ordine. Quintali di letame su chi rischia la vita ogni giorno per garantirci la libertà e la sicurezza, discorso che vale anche per i politici di sinistra che sono abituati a strizzare l’occhio ad anarchici e antagonisti pur di denigrare il governo Meloni. Il gioco al massacro deve finire, perentorio Fabio Conestà, segretario generale del Movimento Sindacale Autonomo di Polizia (Mosap): “Questo succede quando i violenti si sentono spalleggiati e allora tutto è concesso. Solidarietà ai colleghi e pene esemplari per i criminali che hanno assaltato una istituzione dello Stato”.

Massimo Balsamo, 29 febbraio 2024

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