Cronaca

La violenza sessuale

Stupro alla festa dell’Unità: perché lo hanno tenuto segreto?

Una ragazza violentata durante la kermesse del partito democratico. La violenza risale a molti mesi fa

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Una delle cose incredibili successe nei giorni scorsi la storia dello stupro avvenuto ormai sette mesi fa alla festa dell’Unità di Bologna. Lo ricordava ieri Fausto Carioti in un pezzo molto bello su Libero.

Perché la cosa ci stupisce? Sicuramente si tratta di uno stupro ed, in quanto tale, è tremendo esattamente nella misura in cui lo sono tutti gli altri. Non esistono stupri di seria A o di serie B: fanno tutti schifo. In questo stupro c’è tuttavia un’aggravante. Qualcuno potrebbe pensare all’origine non italiana del ragazzo. O magari al fatto che le altre ragazzine siano rimaste a guardare e che i cinque o sei ragazzi abbiano filmato il tutto. Il punto fondamentale, però, è che la vicenda di questo stupro è stata tenuta segreta per ben duecento giorni.

Carioti si chiedeva: cosa sarebbe successo se avessero ottenuto segreto uno stupro avvenuto ad Atreju, alla festa di Fratelli d’Italia, o a Pontida alla festa della Lega?

Nonostante dei ragazzini abbiano ripreso la donna che veniva stuprata, per duecento giorni c’è stato solo silenzio. Che casino avremmo detto viceversa sulla mascolinità della destra se fosse successo alla kermesse di Fdi? Probabilmente avremmo detto che qualcuno aveva provato a coprire quanto successo. Tutte stronzate probabilmente. Questo stupro c’entra ben poco con la festa dell’Unità e non vogliamo di certo accusare gli organizzatori, ci mancherebbe altro. Il punto è il solito doppiopesismo che caratterizza la narrazione ogniqualvolta avvengono cose di questo tipo.

Infatti Galeazzo Bignami, viceministro ai trasporti e deputato bolognese, è andato all’attacco: “Gravissimo quanto accaduto alla ragazza vittima di uno stupro alla Festa dell’Unità di Bologna, a cui vanno la nostra totale solidarietà e vicinanza. Sorprende l’assordante silenzio del Partito Democratico e della segreteria Schlein che in queste ore non hanno ritenuto di dedicare una parola a questa storia. Non una parola di sostegno, non una parola di condanna. Nulla. Nemmeno una richiesta di fare luce su un caso visto che la violenza sarebbe avvenuta nel corso di un evento simbolo del Pd, la festa dell’Unità a Bologna”.

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