Nell’ultima puntata della Zanzara, Giuseppe Cruciani ha commentato così il caso dello stupro della tredicenne di Catania da parte di sette ragazzi egiziani: “Quelli del politicamente corretto, quelli che la dicono sempre precisa, quelli che si dichiarano antifascisti, antirazzisti, non vogliono che si dica che gli stupratori in questione sono egiziani, extracomunitari arrivati col barcone. Non vogliono nemmeno che si dica una cosa ovvia, vale a dire il fatto che un certo tipo di reati sono compiuti soprattutto da extracomunitari che arrivano con i barconi. Fotografando questa realtà non diventiamo razzisti: lo sappiamo tutti che non sono solo loro a stuprare, ma perché non dobbiamo dire che sono egiziani arrivati col barcone? Io vado ai pazzi per questa cosa qua. Vado ai pazzi”.
Cruciani ha poi chiesto, con tono polemico, dove siano le femministe e le associazioni che di solito protestano contro la violenza di genere, in riferimento allo stupro di Catania. “Dove sono finiti i cortei per la tredicenne stuprata a Catania? Come mai non si fanno sentire le associazioni? ‘Non una di meno’, eccetera, eccetera. Perché non ci sono cortei? È incredibile. È incredibile.”
Cruciani è poi passato a commentare le dimissioni del sottosegretario alla cultura Vittorio Sgarbi: “Fra i burocrati dell’Antitrust che decidono, svegliandosi improvvisamente perché qualcuno ha sottoposto loro la questione, e Sgarbi: chi preferite? Io sono dalla parte di Vittorio Sgarbi. Vittorio può aver fatto tutti gli sbagli del mondo, ma se uno deve scegliere tra l’antitrust e Sgarbi, io mi schiero dalla parte dello Sgarbone.”
Il conduttore di Radio24 ha concluso il suo editoriale di inizio trasmissione parlando del matrimonio in cui gli ospiti hanno fatto il saluto romano in onore degli sposi: “È una democrazia malata quella che consente a quattro coglioni di sposarsi facendo il saluto fascista in un comune? No, non è una democrazia malata. È una democrazia matura in cui gli estremisti, anche quelli pazzi, anche quelli folli, vengono considerati degli elementi di folklore. Non c’è nulla di cui preoccuparsi se un gruppo di fascisti, addirittura neonazisti, si sposa in comune facendo il saluto romano. Non c’è nulla di cui preoccuparsi. Sono degli imbecilli, uno li fotografa come imbecilli. Arrivederci e grazie”.