Politica

Super green pass, l’ultima persecuzione da uno Stato fallito - Seconda parte

Oggi entra in vigore il super green pass: il simbolo degli errori del governo

Mai si era visto qualcosa di più infame e inutile e discriminatorio sul fronte dei diritti democratici. Neppure negli anni foschi del terrorismo. Mai avevamo constatato un simile approccio autoritario, concentrazionario e già il Natale è andato, le prenotazioni saltate nella misura del 90% e già i fanatici si pentono, chiedono deroghe alla loro stessa isteria, ma è troppo tardi. Chi sono i fuori di testa, quelli che non ragionano, quelli che delirano alla maniera dei ragazzini dissociati? I Cacciari, gli Agamben oppure gli Speranza, i Fedriga, i Brunetta, mettiamoci pure lo Zaia punitore che di colpo scopre l’assurdo, i virologi da avanspettacolo, gli statistici ballerini, le intrattenitrici frustrate, gli esibizionisti patetici, i saltafila, i bugiardi, gli arrivisti, i paraculi, i parassiti di ogni potere?

Certo che se il potere, se Draghi in un anno ha saputo solo spremere un greenpass e poi un super green pass da reparto psichiatrico, e dopo un anno ancora è appeso alla mitologia del Pnrr, piano nazionale di razzie e resilienza di un regime blindato, a soldi di là da venire ma già ampiamente spesi, investiti in clientelismo, corruzione, sprechi, diremmo che anche il prodigioso supertecnico ha clamorosamente fallito ed è ora che si tolga di torno, altro che cumulo delle cariche, governo e Stato, come in Corea del Nord.

Max Del Papa, 6 dicembre 2021

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