Politica

Suppletive Monza: la proposta di civiltà per onorare Berlusconi

Si lasci il seggio vacante a Galliani: un segno di rispetto verso Berlusconi e la sua storia personale. Come avviene nel Regno Unito

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Domenica 22 e lunedì 23 ottobre si terranno le elezioni suppletive nel collegio uninominale di Monza del Senato, il cui seggio è rimasto vacante dopo la scomparsa di Silvio Berlusconi. Il leader di Forza Italia era tornato tra gli scranni di Palazzo Madama lo scorso 25 settembre, dopo quasi un decennio dalla decadenza da senatore per effetto della legge Severino.

I candidati dopo Berlusconi

A poco più di due mesi dall’appuntamento elettorale, la sfida sembra essere già entrata nel vivo. Adriano Galliani, vicepresidente vicario e amministratore delegato del Monza Calcio, nonché senatore azzurro dal 2018 al 2022, è il candidato scelto dal centrodestra.

A correre nella città di Teodolinda e dintorni sarà anche l’ex europarlamentare dei Radicali Italiani Marco Cappato, sostenuto da un rigoglio di sigle: Eumans, +Europa, Azione, Sinistra Italiana, Europa Verde, PSI, Volt e Base Italia. Quanto basta per lacerare il partito di Calenda. Mara Carfagna e Mariastella Gelmini, autodefinitesi “esponenti dell’ala popolare di Azione”, hanno bollato la candidatura di Cappato come “troppo divisiva”. Ben svegliate!

Non mancano i perennial candidates. Domenico Di Modugno si presenta con il Partito Comunista Italiano; il deflagrante sindaco di Taormina, Cateno De Luca, esporta nella provincia brianzola la sua creatura autonomista, Sud chiama Nord; Daniele Giovanardi, fratello gemello del cattolicissimo Carlo, tenterà l’impresa insieme a Democrazia Sovrana e Popolare di Marco Rizzo. Partito Democratico e Movimento 5 Stelle formeranno in tutta probabilità una lista unitaria, ma non si conosce ancora il nome del frontman giallorosso.

Una norma di civiltà per le Suppletive

Date le circostanze che porteranno al voto 700 mila cittadini lombardi, mi sento di avanzare un suggerimento per queste suppletive. In Regno Unito è osservata una consuetudine istituzionale che, a mio avviso, rappresenta una norma di civiltà. Quando un esponente politico muore mentre è in carica, i suoi avversari non competono alle elezioni suppletive che seguono dopo il decesso del deputato. Il collegio uninominale rimane dunque espressione del partito (o, nel nostro caso, della coalizione) che ha eletto il de cuius.

Il pensiero va subito a Sir David Amess, deputato conservatore per il collegio di Southend West assassinato il 15 ottobre 2021, durante un incontro con gli elettori della sua circoscrizione in una chiesa metodista a Leigh-on-Sea. Fatta eccezione per alcune liste civetta, i principali partiti britannici (Laburisti, Liberaldemocratici, Verdi, Brexiteers) si astennero dalle suppletive del 3 febbraio 2022, in cui la Tory Anna Firth succedette al compianto Amess.

Auspico che ciò avvenga anche in Italia. Come ha giustamente sottolineato Martino Loiacono su ItaliaOggi, Adriano Galliani si pone in un rapporto di perfetta continuità territoriale, umana e politica con il berlusconismo. I suoi avversari farebbero bene a ritirarsi dalla competizione del 22 e 23 ottobre. Non perché sia vano qualsiasi tentativo di rimonta, dal momento che il collegio senatoriale è una roccaforte inespugnabile del centrodestra. Ma perché una prassi come quella descritta sarebbe un segno di rispetto verso il Presidente Berlusconi e la sua storia personale, storicamente legata a Monza.

Lorenzo Cianti, 31 agosto 2023

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