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Medio Oriente

Uccide i jihadisti da eroe, ma i soldati lo eliminano. La tragedia di Yuval

Il video mostra il momento in cui il giovane israeliano affronta i miliziani di Hamas. E poi viene ucciso dai militari, scambiato per terrorista

Morto da eroe. Ma ucciso non dai terroristi che stavano seminando il panico alle porte di Gerusalemme, bensì dai soldati dello Stato israeliano che Yuval Doron Castleman stava cercando di difendere.

È il tragico epilogo, laterale, dell’attentato di Gerusalemme ad opera di Hamas che ha infranto la debole tregua in Palestina

Le immagini di sorveglianza mostrano Castleman che corre verso gli aggressori armato, cercando di fermarli. Ne segue un conflitto a fuoco in cui i due terroristi vengono uccisi, ma purtroppo Castleman viene ferito a morte. Nel pieno della confusione, come mostrato nei video dall’aspetto crudo e brutale, si inginocchia, getta via l’arma e alza le mani in segno di resa mentre grida “Non sparate”. Tuttavia, viene colpito nuovamente da uno dei soldati, che ha erroneamente scambiato Castleman per un terzo terrorista.

La famiglia Castleman ha definito la morte di Yuval una “esecuzione”. In un’intervista a Channel 13, il padre Moshe Castleman ha espresso il desiderio di una completa e approfondita indagine sull’incidente, sottolineando la necessita di trarre insegnamento da quanto accaduto. Ha anche sottolineato l’importanza di non giudicare l’operato dei soldati sottolineando la complessità della situazione in cui si sono trovati.

L’attacco, a seguito del quale sono morte tre persone e cinque sono rimaste ferite, è stato messo a segno da due fratelli palestinesi, Murad Nemer di 38 anni e Ibrahim Nemer di 30 anni, entrambi residenti nel quartiere est di Gerusalemme di Sur Baher. I due erano membri di Hamas e precedentemente incarcerati per attività terroristiche.

L’attacco, ha fatto sapere Hamas, è stato una risposta alla guerra condotta da Israele contro Gaza e all’uccisione di due bambini a Jenin, in Cisgiordani. Il gruppo terrorista ha prontamente rivendicato l’attacco e ha espresso l’intenzione di intensificare la resistenza.

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