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Ucraina, la svolta: Trump e Putin siglano il primo cessate il fuoco

La telefonata tra i due leader porta ad un primo accordo dopo tre anni di guerra. Si parte da uno stop ai bombardamenti sulle infrastrutture

Putin Trump © towfiqu barbhuiya e MarianVejcik tramite Canva.com

Il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il suo omologo russo, Vladimir Putin hanno parlato al telefono per oltre tre ore in un lungo dibattito incentrato principalmente sulla crisi ucraina. La Casa Bianca ha riferito che entrambi i presidenti hanno riconosciuto l’urgente necessità di avviare un processo di pace. Durante la conversazione, è stato concordato un cessate il fuoco che prevede  l’interruzione delle ostilità che colpiscono le infrastrutture e l’energia. Il patto durerà 30 giorni. Subito dopo la fine della telefonata, Putin ha ordinato all’esercito di sospendere gli attacchi alle infrastrutture energetiche ucraine.

Non solo. Usa e Russia hanno anche concordato di avviare discussioni tecniche relative alla realizzazione di un cessate il fuoco marittimo nel Mar Nero, un cessate il fuoco completo e una pace permanente. Intanto, Mosca e Kiev procederanno allo scambio di 175 prigionieri di guerra ciascuno. “Infine, come gesto di buona volontà – fa sapere il Cremlino – verranno trasferiti 23 militari ucraini gravemente feriti, attualmente ricoverati presso strutture mediche russe”.

Le parole del Cremlino

“Vladimir Putin ha espresso gratitudine a Donald Trump per il suo desiderio di contribuire a raggiungere il nobile obiettivo di porre fine alle ostilità e alle perdite umane”, afferma il Cremlino in una nota. Le agenzie russe riportano anche che lo Zar ha detto a The Donald che si rende necessario “eliminare le cause radicali del conflitto” per raggiungere la pace in Ucraina. Inoltre, Mosca ha anche chiesto a Washington la fine degli aiuti militari e della condivisione dei dati di intelligence con Kiev come condizione per risolvere in modo pacifico la guerra. Entrambi i presidenti, riferisce però il Cremlino, hanno espresso l’interesse reciproco alla “normalizzazione dei rapporti tra Russia e Stati Uniti alla luce della responsabilità di garantire la sicurezza globale”.

Il comunicato del Cremlino è molto chiaro: “I leader hanno avuto uno scambio di opinioni franco e dettagliato sulla situazione in Ucraina. Vladimir Putin ha espresso gratitudine a Donald Trump per il suo desiderio di contribuire al raggiungimento del nobile obiettivo di porre fine alle ostilità e alle perdite umane. Dopo aver confermato il suo impegno fondamentale per una risoluzione pacifica del conflitto, il presidente russo ha dichiarato la sua disponibilità a collaborare con i suoi partner americani per esplorare a fondo le possibili modalità per raggiungere una soluzione che sia globale, sostenibile e a lungo termine. E, naturalmente, bisogna tenere conto dell’assoluta necessità di eliminare le cause profonde della crisi, gli interessi legittimi della Russia nel campo della sicurezza”.

Mosca conferma dunque l’accordo di introdurre un cessate il fuoco di 30 giorni sulle infrastrutture e ad iniziare i negoziati per allargarlo anche alla navigazione nel Mar Nero. Tuttavia “la parte russa ha delineato una serie di punti significativi riguardanti la garanzia di un controllo efficace su un possibile cessate il fuoco lungo l’intera linea di contatto di combattimento, la necessità di fermare la mobilitazione forzata in Ucraina e il riarmo delle Forze armate ucraine. Sono stati inoltre rilevati gravi rischi legati all’incapacità di negoziare del regime di Kiev, che ha ripetutamente sabotato e violato gli accordi raggiunti”. Inoltre, Mosca ha fatto sapere a Trump di focalizzare l’attenzione “sui barbari crimini terroristici commessi dai militanti ucraini contro la popolazione civile della regione di Kursk”.

Secondo il Cremlino, “la condizione fondamentale per impedire l’escalation del conflitto e lavorare alla sua risoluzione attraverso mezzi politici e diplomatici dovrebbe essere la cessazione completa degli aiuti militari stranieri e la fornitura di informazioni di intelligence a Kiev”. Di contro, Mosca si impegna a risparmiare la vita dei soldati ucraini in ritirata nel Kursk: “In caso di resa, la Russia garantisce la vita e un trattamento dignitoso dei soldati delle Forze armate ucraine, in conformità con le leggi russe e il diritto internazionale”.

“I leader – aggiunge il Cremlino – hanno confermato l’intenzione di proseguire gli sforzi per raggiungere una soluzione ucraina in modo bilaterale, tenendo conto anche delle proposte del Presidente degli Stati Uniti sopra menzionate. A questo scopo vengono creati gruppi di esperti russi e americani. Vladimir Putin e Donald Trump hanno toccato anche altri temi dell’agenda internazionale, tra cui la situazione in Medio Oriente e nella regione del Mar Rosso. Saranno compiuti sforzi congiunti per stabilizzare la situazione nelle aree di crisi e stabilire una cooperazione su questioni di non proliferazione nucleare e di sicurezza globale. Ciò, a sua volta, contribuirà a migliorare il clima generale delle relazioni russo-americane”. L’obiettivo di Usa e Russia è quello di arrivare ad una “normalizzazione delle relazioni bilaterali, alla luce della speciale responsabilità della Russia e degli Stati Uniti nel garantire la sicurezza e la stabilità nel mondo”. Trump e Putin hanno quindi discusso “numerose idee che puntano allo sviluppo di una cooperazione reciprocamente vantaggiosa nei settori economico ed energetico”.

Per siglare l’accordo, Vladimir Putin ha proposto a Trump “di organizzare partite di hockey negli Stati Uniti e in Russia tra giocatori russi e americani che militano nella NHL e nella KHL”. E The Donald ha accettato.

Il comunicato della Casa Bianca

Sullo stesso tono anche il comunicato redatto da Washington. “Il presidente Trump e il presidente Putin oggi hanno parlato della necessità di pace e di un cessate il fuoco nella guerra in Ucraina. I due leader sono d’accordo sui fatto che il conflitto deve finire con una pace duratura”, si legge nel testo diffuso dalla Casa Bianca al termine del colloquio telefonico. “Il sangue e le risorse che sia l’Ucraina che la Russia hanno speso per questa guerra sarebbero spesi in modo migliore per i bisogni dei loro popoli”.

“Questo conflitto – si legge ancora – non avrebbe mai dovuto iniziare e avrebbe dovuto concludersi molto tempo fa con sinceri e buoni sforzi di pace. I leader hanno concordato che il movimento per la pace inizierà con un cessate il fuoco energetico e infrastrutturale, nonché con negoziati tecnici sull’attuazione di un cessate il fuoco marittimo nel Mar Nero, un cessate il fuoco completo e una pace permanente. Questi negoziati inizieranno immediatamente in Medio Oriente. I leader hanno parlato ampiamente del Medio Oriente come regione di potenziale cooperazione per prevenire futuri conflitti. Hanno inoltre discusso della necessità di fermare la proliferazione di armi strategiche e si impegneranno con altri per garantire la più ampia applicazione possibile. I due leader hanno condiviso l’opinione che l’Iran non dovrebbe mai essere in grado di distruggere Israele”.

Di certo le relazioni tra i due Paesi, rispetto alla Presidenza Biden, sono cambiati. “I due leader hanno concordato che un futuro con un rapporto bilaterale migliorato tra Stati Uniti e Russia ha enormi vantaggi – spiega la Casa Bianca – Ciò include enormi accordi economici e stabilità geopolitica quando la pace sarà raggiunta”.

Anche l’Onu batte le mani

Kirill Dmitriev, invitato speciale di Vladimir Putin, aveva definito la telefonata tra i due leader un “momento storico”, convinto che ci sarà un mondo più sicuro sotto la guida di Putin e Trump. Questo sentimento di ottimismo è stato condiviso anche dalle Nazioni Unite, con il portavoce del Segretario Generale dell’ONU, Farhan Haq, che ha lodato l’iniziativa, sottolineando il significato vitale di un dialogo diretto tra Stati Uniti e Russia per la gestione delle crisi internazionali e il rafforzamento della stabilità mondiale.

Articolo in aggiornamento

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