Vaccini ai minori, Cacciari contro il pensiero unico

Sandra Zampa, ospite di Otto e Mezzo, ribadisce la linea dell’emergenza infinita

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In una recente puntata di Otto e Mezzo, condotto su La7 da Lilli Gruber, Massimo Cacciari ha esposto con estrema chiarezza il suo lucido punto di vista contro il dominante pensiero unico sul tema infinito della pandemia. Sostenendo che il Paese vive da quasi due anni in una sorta di nebbia virale, il filosofo veneziano ha dichiarato che il sistema dell’informazione tende a mandare in pensione qualunque discussione o pensiero critico che si discosti dalla “unica verità” ufficiale. E sulla questione calda dei vaccini ai minori di 12 anni ha citato la posizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, la quale scrive nero su bianco che “la vaccinazione per adolescenti senza precedenti malattie non è attualmente raccomandata, se non dopo consultazione medica.”

 

La risposta di Sandra Zampa, responsabile della comunicazione del ministero della Salute, non si è fatta attendere ed ha pienamente confermato i timori che lo stesso Cacciari esprime da tempo, a mo’ di Sant’Antonio nel deserto. Dice infatti l’esponente del Partito Democratico: “Io credo che i dati e i fatti dimostrino quello che lei ha appena detto, cioè che il vaccino è utile. Devo aggiungere che il vaccino è utile anche per tutelare i bambini perché, guardi, non è proprio così vero che (essi) sono fuori da ogni rischio, dato che in questo momento c’è un reparto importante di un ospedale pediatrico a Roma dove, su 17 letti, 14 sono occupati da bambini con Covid, che sono stati ricoverati perché hanno avuto bisogno di essere ricoverati (alla faccia del signor de Lapalisse). Questo è un altro elemento importante. Non solo: noi tutti gli anni ci vacciniamo, soprattutto chi è a rischio, dall’influenza. E io credo che potrebbe avvenire che, nel caso dovesse diventare endemico questo virus, noi si debba tutti gli anni immaginare di dover rifare il vaccino Covid. Fino a quando non avremo nuovi strumenti che la scienza e la ricerca mettono a disposizione.”

In sostanza, così come immediatamente rimarcato da Cacciari, la Zampa ha ribadito la linea inaccettabile di una emergenza infinita che si sta drammaticamente trasformando in uno Stato di eccezione, il quale comporta la sospensione delle caratteristiche tipiche di uno Stato di diritto. Ora, a mio avviso l’impressionante accanimento nel voler vaccinare la platea dei giovanissimi – a tale proposito ricordo che sotto i 19 anni in quasi due anni sono morti col Covid 36 individui, in gran parte portatori di gravi patologie pregresse – si inscrive perfettamente nel tentativo, per ora perfettamente riuscito, di utilizzare il terrore e la successiva manipolazione di massa per un puro tornaconto politico-elettorale.

Basti dire che gli ultimi dati forniti dall’Istituto Superiore di Sanità, aggiornati al 3 novembre, ci dicono che in tutta Italia i pazienti da 0 a 9 anni ricoverati erano 147 (il 4,86% del totale) ma nessuno di questi è finito in terapia intensiva. Considerando che non sono pochi i giovanissimi affetti da patologie serie, questo numero sembra confermare pienamente ciò che continua strenuamente a sostenere Francesco Vaia, direttore sanitario dello Spallanzani di Roma: dai 5 agli 11 anni vaccinare solo i bambini fragili, dato che i rischi di gravi reazioni avverse sembrano superiori a quelli che tale fascia di età corre incontrando il coronavirus.

Ma dal momento che l’allarme perenne con cui si tiene in scacco il Paese non ammette, per sua stessa natura, alcuna deroga, tutti ma proprio tutti debbono indossare le mascherine, distanziarsi, sanificare le mani, vaccinarsi ed esibire il green pass per poter svolgere qualunque attività economica e sociale. A quel punto non resterà altro da fare che dare tutto il potere ai soviet del regime sanitario.

Claudio Romiti, 15 novembre 2021

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