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Vaccini e capitalismo: la lezione di Johnson - Seconda parte

D’altronde, se l’uomo non avesse mai rischiato starebbe ancora alle palafitte. Inoltre, sempre come tutti coloro che hanno sensibilità liberale, Johnson sa apprendere dai propri errori e fare autocritica, come puntualmente ha fatto nella stessa riunione parlando della sua maldestra gestione iniziale dell’emergenza. A dicembre però, quando si era ormai capito che solo una rapida e intensiva vaccinazione poteva far uscire dall’incubo, con l’Europa che si trastullava con le procedure autorizzative dell’Ema alla ricerca appunto di una sicurezza assoluta, Johnson ha deciso di giocare da solo e correre sui tempi. In una parola, ha buttato giù la sua carta vincente. Oggi può guardare dall’alto Bruxelles, ma può anche esserle da lezione, ci auguriamo.

Solo una Unione diversa e più liberale potrà salvarci, sul Covid e su tutto, dall’abisso. E solo chi persegue questo obiettivo può dirsi veramente europeista.

Corrado Ocone, 25 marzo 2021

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