Cronaca

Il Mondo al contrario

Vannacci, quelle voci nell’Esercito: “C’è un malessere da non sottovalutare…”

Il libro del generale? Ora lo hanno letto soldati, sotto ufficiali e sergenti. Chi conosce le Forze Armate dall’interno registra insofferenza

generale vannacci esercito © Imprensa AgruBan tramite Canva.com

Fermo restando che un generale dell’Esercito debba rispettare il suo giuramento, credo che in uno Stato liberal-democratico possa scrivere quello che vuole. Ma i libri non erano incensurabili?
Una aggiunta: un militare può pubblicare i suoi scritti senza previa autorizzazione, a meno che non trattino di questioni di carattere riservato e militare

A me sembra un caso montato ad arte da Repubblica per gettare discredito sul governo. E, posso sbagliare, ma mi pare che il ministro della Difesa sia caduto ingenuamente nella trappola. Bastava ignorare la notizia e del caso non si sarebbe neppure parlato. Se la destra vuol piacere alla sinistra questo conferma soltanto che entrambe sono ormai obsolete.

Il libro tuttavia mi sembra manifestare un disagio interno alle Forze Armate. Bisognerebbe interpretare quel disagio invece di reprimerlo. Nell’Esercito non di sono solo i generali ma gli ufficiali, i sotto ufficiali, i sergenti ecc e tutti ora hanno letto il libro incriminato. C’è un malessere nelle Forze Armate che non andrebbe sottovalutato e quel libro era il sintomo di quel malessere. Il nostro Esercito è formato da professionisti molto preparati e il generale che ha scritto il libro faceva parte di questa élite. Certo ci sono anche molti generali compiacenti che mirano solo a fare carriera e su loro può contare il Ministro della Difesa, ma ci sono anche altri generali e poi ci sono le truppe e sulle truppe quel libro pare riscontrare più consensi che dissensi. Il fatto è che un libro che sarebbe stato letto da pochi ora è stato letto da tutti i militari e sarebbe interessante sapere cosa ne pensano.

Bisogna stare attenti a umiliare un giovane generale perché potrebbe trasformarsi in un’umiliazione per tutti quei militari che condividono quello che ha scritto. Un eccesso di zelo, la volontà di reagire in fretta a volte può essere controproducente. Non c’è il modo per “raffreddare l’oggetto”? Ho scritto queste brevi considerazioni dopo aver parlato con persone che conoscono bene la situazione interna alle Forze Armate. E credetemi c’è una insofferenza generale…

Vannacci ha tre lauree, vari master, parla una mezza dozzina di lingue, 15 volte decorato. Insomma un professionista riconosciuto per i suoi meriti militari sul campo. Da quello che scrive si capisce che ama l’Italia e il suo lavoro. Non ama però il politicamente corretto, ma dal punto di vista militare è corretto.

Infine qualcuno mi chiede, ma il Presidente del Consiglio perché non interviene? Ormai la frittata è stata fatta e non si possono recuperare le uova. Bisogna lasciare che passi la bufera e poi agire per recuperare la fiducia delle Forze Armate. Ormai c’è un procedimento disciplinare contro il generale, ebbene le sanzioni possono essere diverse e a mio avviso dovrebbero essere minime. E poi come ho già detto bisognerebbe capire cosa pensano le truppe e non i generali compiacenti. Capire il senso del malessere, l’insoddisfazione di cui il libro è stata espressione. I militari non vogliono essere ridotti al ruolo di accompagnatori dei poliziotti nelle strade. L’addestramento professionale non può essere trascurato per compiti che spettano ad altri.

Paolo Becchi, 20 agosto 2023

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