Ho imparato che scrivendo bisogna sempre spiegare, premettere l’ovvio e neppure serve ma l’esigenza di non venire frainteso, distorto, è personale, non tanto verso il pubblico. E allora questo non è un intervento per difendere una figura pur inquietante come questa 46enne Alice Weidel che ha raddoppiato i voti dell’ultradestra tedesca, Alternative fur Deutschland dal 10.4 al 20 per cento. Non può non diffidarne uno come chi scrive, rimproverato da quando aveva due anni di non saper stare al mondo, di non riuscire ad indulgere a compromessi, di essere troppo insofferente di tutto, di non votare, di diffidare di ogni forma di regime.
Uno che, sicuramente, ai tempi del fascismo sarebbe salito in montagna ma da solo, a farsi ammazzare solo come un cane. Ma l’insofferenza è radicale e totale anche verso i luoghi comuni che alimentano false verità e autentiche menzogne, anche verso questa informazione magnaccia che vende Zelensky come un vaccino, una auto elettrica, figlio della stessa propaganda miserabile di stampo perbenista unionista; e Zelensky non è meglio, o peggio, di Putin, due dittatori allo specchio, uno invasore, l’altro invaso, ma sul comico nudista che ha fatto piazza pulita delle opposizioni e non ha mai accettato altro che la prospettiva di una vittoria totale quanto psicopatica, Trump ha ogni ragione e fa bene a non volerlo in mezzo. Ed è incredibile che quel tipo ancora non se ne dia per inteso, “sì ma la mia parte dove sta?”.
Nello stesso tempo arruffato, questa aspirante nazista come la dipingono: c’è da fidarsi, o è la medesima propaganda degli Usaid, dei Soros e Gates che comperano l’informazione in blocco per vendere le loro pozioni e polpettine sintetiche e avvelenate? Dove sta il limite fra isterismo interessato e legittima preoccupazione?
Anzitutto si può dire che se AfD va al 20% non solo non può essere una sorpresa, in alcun modo, anzi è l’effetto annunciato e totalmente logico, perfino inevitabile, di una causa che sta nell’ignobile politica europeista e “democratica” tedesca. Se in Germania ogni giorno uno sballato islamista fa una strage, non si può dare la colpa a questa Alice, non si possono invertire i termini della logica, la ragione sta nell’affarismo irresponsabile e cinico della Merkel, lei sì dittatrice, lei sì ancora a tirar le fila, seguita dall’inettitudine del successore Scholz, che non regge tre anni, che è il peggio di quanto il volatile populismo propagandistico europeo possa esprimere. Quando poi si sente dire in giro, da politici ed analisti, che AfD sarebbe a destra di Hitler in quanto “negazionista dei cambiamenti climatici e dei vaccini”, ogni possibile considerazione crolla. “Ah, questa AfD beneficia delle paure della gente”.
E che dovrebbe fare un partito? Ma le paure sono paranoiche oppure ci sono e largamente fondate? Questa perenne morale degli struzzi, in Germania come a Milano, se i maranza e gli islam prendono controllo delle città che vuoi che sia, solo percezione, razzista chi viene sbudellato! “Ah ma c’è Musk che tifa per lei”. Il Musk coi figli “sintetici”, i razzi del positivismo industriale, la ketamina di consumo, l’ex finanziatore di tutta la galassia Dem che in quanto tale era benvenuto come un Messia ma adesso è peggio di un cannibale africano siccome si è votato al nuovo corso e fa “il saluto nazista”.
Ecco, qui, a parte l’inconsistenza dei pretesti, c’è un bel cortocircuito sul quale ancora poco si parla. Perché conviene tenerlo sommerso. Musk campione del neo o post nazismo, pur con le catene di Jackob Marley degli stilemi del progressismo laico, e allo stesso modo questa Alice marchiata coi tratti del paleonazismo magico; ma è una femmina, una lesbica che vive con una immigrata dello Sri Lanka: come minimo, c’è da concludere che tutti i parametri di esperienza sono stati rimescolati e infine travolti. Musk e Wiedel sono, in contesti diversi, due anarcoidi, lui più pragmatico opportunista, lei sul fanatico opportunistico, che però ricordano se mai due schegge anarcoidi più o meno impazzite: non si nascondono – il supermiliardario non ne ha bisogno, anzi alimenta la sua leggenda delle proprie contraddizioni, e allo stesso modo la pecora nerissima della politica tedesca ha capito che fingere le pubbliche virtù dietro i vizi privati non giova più. Entrambi se mai si pongono come influencer di lusso, esibiscono quello che sono o che hanno voluto essere: ne esce lo scassamento, lo scardinamento delle false ragioni dei moralisti.
Anche la nostra Elly Schlein, che è una Wiedel di opposto colore ed estremismo, una che sale dai centri sociali e dalle ex sardine filoterroristiche, non si nasconde: ma il suo essere donna, bisessuale, peraltro ereditiera, si sfascia contro il moralismo perbenistico per cui alterna la retorica femminista alle canzoni femminicide di Tony Effe al gay pride. Dimmi con chi vai! I compagni di cammino di Schlein non si chiamano forse Landini, CGIL, ANPI, Ilaler Salis e il resto di una crew desolante? Ma sono accettati dalla koinè che regola l’informazione e che pratica l’esercizio opposto sulla capa di AfD, accusata di sponda o per sottrazione: ah, per lei simpatizzano Salvini e Musk, ah, non accetta l’immigrazionismo omicida, cioè sucida per i tedeschi, ah, dice che i cambiamenti climatici sono una stronzata. Ed è come dire: non ci piace, non piace a noi europeisti che più distruggiamo l’Europa e più campiamo felici, non ci piace una che spariglia le carte mettendo a repentaglio i nostri buoni, etici affari. Non ci piace una non integrazionista che da noi non può entrare, perché noi siamo i razzisti integrazionisti nella finanza affarista.
Sarà vero, anzi è senz’altro vero che questa AfD è piena di nazisti nostalgici, ma non dicono lo stesso per chiunque non entri nel solco dell’ortodossia repressiva europea, perfino per la nostra Meloni che le tenta tutte, e francamente anche troppe, per andar d’accordo col regime delle baronesse e dei Timmermans, i maneggioni che vogliono, e non lo nascondono, sterminare l’umanità per salvare la terra? Questi non sono nazisti a loro modo? Comunque si mettessero d’accordo: che Alice sia una ultraconservatrice, forse anche pericolosa, ci può anche stare, che sia una malata di mente che considera il Reich troppo molle, da lesbica che fa all’amore con una migrante indiana, non regge a meno di non ridefinire totalmente le categorie della logica politica, del conformismo ideologico escludente.
Ma ci vuol tempo e dire che Alice è la causa anziché l’effetto per cui, a milioni, i tedeschi hanno deciso che avere paura di chi ti scanna era sensato, era prudente, era sano, beh questo davvero non regge più perché c’è un limite anche alle allucinazioni, agli incantesimi, alla schizofrenia moralistica. Quanto a dire che trattare da nazista chiunque si opponga al mantra “ci vuole più Europa”, non regge più.
Max Del Papa, 24 febbraio 2025
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