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Yoko Ono, la pacifista che tifa ergastolo - Seconda parte

Dov’è l’amore, Yoko? Dov’è l’arte, dove l’elevazione, la saggezza in tutto questo, Yoko? Noi sappiamo che, quando venne ucciso, John il libertario, John il pacifista, John il cantore del mondo immaginario senza bandiere e senza dèi si era votato alla causa repubblicana, addirittura reaganiana (anche su questo, meglio soprassedere): dobbiamo dunque concludere che anche tu, per luce riflessa, per osmosi…? Ma neppure questo è importante, quello che conta davvero è che la tua morale sembra proprio come la tua vecchia band: “plastic”, di plastica, come una tua installazione. Come la tua coscienza, il tuo ruolo nella sottocultura edonistica del Novecento. Iocco Cocco non lascia niente di apprezzabile, poteva lasciare almeno la pietà. Invece tra due anni Chapman, il balordo che uccise Dio, a 67 anni presenterà un’altra istanza. E Yoko Ono, a 90 anni, ancora si opporrà. “Niente per cui uccidere o morire/E nessuna religione/Immagina tutta la gente/Che vive la sua vita in pace”. Solo versi di una canzone, cara Iocco. Una canzone non tua.

Max Del Papa, 29 agosto 2020

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