Politica

Zerocalcare piange: “Qui è vietato dissentire”. Lo dica alla sinistra

La moda del momento è invocare la censura pseudo-fascista per vendere qualche libro in più

zerocalcare censura © kikkerdirk tramite Canva.com

È impossibile non voler bene agli intellettuali di sinistra. Nessuno come loro descrive un’Italia ucronica. Dall’insediamento di Giorgia Meloni a Palazzo Chigi abbiamo assistito a sceneggiate di ogni tipo, ma negli ultimi tempi è sempre più in voga la moda della censura (fascista il più delle volte, ovviamente). Cosa significa? In buona sostanza qualche compagno si inventa la minaccia alla libertà di espressione – spesso quando bisogna vendere un libro o promuovere un film – per gettare fango sull’esecutivo in carica. L’ultimo grande protagonista è Zerocalcare, il fumettista pro-Pal in libreria con un nuovo graphic novel.

Ospite di “Che tempo che fa”, Zerocalcare ha tirato fuori il meglio di sè. “Nel nostro Paese c’è un problema con il dissenso da molti anni, non è di adesso ed è andato sempre peggiorando”, il suo j’accuse. Ma non solo. Per il fumettista ormai basta un ragazzino di 16 anni che lancia una latta di vernice sul muro che viene denunciato per associazione a delinquere: “Siamo disabituati alla critica, al metter in discussione quello che arriva dall’alto e fa sì che quando qualcuno lo fa sembra un rompiscatole o un bandito in qualche modo. Invece dovrebbe essere proprio il motore del progresso”. Ma nella sua filippica ha dimenticato qualche dettaglio.

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Esattamente come tutti gli altri presunti censurati, Zerocalcare può dire quello che vuole e dove vuole. Ci mancherebbe. È libero di criticare quel partito ed elogiare quell’altro, può dire che Ilaria Salis è in carcere in Ungheria perchè antifascista (e non perchè accusata di lesioni gravi), può dire che il governo è fascista e così via. Anche una semplice intervista può trasformarsi in un comizio politico o in una predica rossa, nessuno gli dirà mai niente. Ma l’artista romano ha dimenticato un altro dettaglio: gli attacchi alla libertà di parola infatti provengono sempre da sinistra.
I grandi antifascisti, quelli che vanno in giro sventolando il patentino della superiorità morale, sono gli stessi che fanno tutto il contrario di quello che professano. Sono proprio i compagni a minare i valori della libertà e del confronto, prendendo a sputi la tanto amata Costituzione. Gli esempi sono tanti, tantissimi: dalle contestazioni per impedire di parlare al ministro Roccella al Salone del Libro alle più recenti manifestazioni per sabotare la presentazione di un libro su Golda Meir. Ambiente pro-Pal, ben conosciuto da Zerocalcare. E parliamoci chiaro: se fosse stato qualcuno di destra a “zittire” qualcuno di sinistra, Zerocalcare & Co. sarebbero finiti in piazza a denunciare lo squadrismo. Pontificare è semplice, Zerocalcare è un campione da questo punto di vista. Fare autocritica un po’ meno: la realtà non contempla la censura fascista, con buona pace dei soliti soloni.

Franco Lodige, 6 maggio 2024

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