Esteri

Altro che Trump: Olaf Scholz ha deportato 35mila migranti

Torna The Donald e i progressisti rispolverano il termine tradotto male. Ma a cacciare gli immigrati illegali è stata anche la Germania dei socialdemocratici alleati di Schlein

Scholz migranti (1) © filipefrazao tramite Canva.com

Neppure il tempo di fargli prendere ufficialmente posto alla Casa Bianca che già i media internazionali in generale, e quelli italiani in particolare, hanno ricominciato con la litania delle “deportazioni”. “Donald Trump deporta i migranti”, “Caccia al migrante”, “Deportazioni di massa”. Sono balle. O meglio: è un trucchetto linguistico messo in campo ormai da tempo e che traduce erroneamente il termine “deportation” in “deportazione“, così da evocare alla memoria i treni nazisti, quando si tratta di banali espulsioni di immigrati irregolari. Cioè clandestini.

Basterebbe ricordare, come fa la Bbc, che l’ufficio per l’immigrazione degli Stati Uniti “deports illegal migrants” in continuazione. Lo faceva con Kamala Harris e Joe Biden al potere. E succedeva anche con il Santo Immacolato Barack Obama che cacciò via, o meglio “deportò”, più immigrati illegali di quanti riuscì a mandarne via The Donald durante il suo primo mandato. Sì, certo: le linee guida di Biden prevedevano che venisse data precedenza agli irregolari condannati per qualche crimine, che avessero attraversato il confine di recente o rappresentassero una minaccia per la sicurezza nazionale. Ma Joe non aveva affatto abolito le “deportation”.

È possibile che Trump intenda velocizzare le espulsioni? Possibile. Vuole permettere agli agenti di cercare i clandestini anche nelle Chiese? Può darsi. In fondo è ciò che ha promesso agli elettori i quali, nel 55% dei casi, secondo i sondaggi, sostengono il pugno duro in termini di migrazioni. Tuttavia non ci sarà nessuna “caccia allo straniero” né treni di deportazioni di massa: nessuno verrà prelevato da casa se ha diritto a restare negli Stati Uniti con un regolare permesso di soggiorno.

Visto però che il termine “deportazione” piace, che venga almeno utilizzato per tutti. È notizia di una settimana fa che la Germania di Olaf Scholz, socialdemocratico cancelliere tedesco e alleato di Elly Schlein, ha aumentato le deportazioni di migranti nell’ultimo anno. Se nel 2023 aveva cacciato via 16.430 persone, nel 2024 i deportati sono saliti 18.384. In totale fanno circa 35mila individui, senza contare gli anni precedenti: una massa di stranieri proveniente da Georgia, Turchia, Siria, Afghanistan, Macedonia del Nord, Albania, Serbia e Iraq. Eppure nessuno ha messo i baffetti a Scholz spacciandolo per il novello Hitler.

Giuseppe De Lorenzo, 20 gennaio 2025

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