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Eccellenze italiane: anche le cipolle servono a far crescere il Pil

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Quello dell’export di ortofrutta made in Italy, nel 2017, ha superato per la prima volta ha toccato 5,1 miliardi di euro, con un più 2,5 per cento sull’anno precedente, di cui il 42 per cento in Germania. Uno dei segreti? La vivacità dei prodotti che vantano un segno particolare come l’Igp, l’indicazione geografica protetta. E così, ci accorgiamo che anche le cipolle servono a far crescere il Pil. A Roma, nella sede dell’Aicig, l’Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche, è stata sottolineata un’eccellenza che arriva dalle terre pugliesi: la cipolla bianca di Margherita Igp. Le peculiarità del prodotto, che ha ottenuto due anni fa il marchio di indicazione geografica protetta, sono state spiegate con lo chef Salvatore Riontino che nell’occasione ha preparato alcune ricette a base della specialità pugliese.

“La nostra cipolla è rimasta sempre la stessa negli ultimi due secoli”, ha commentato il presidente del Consorzio di valorizzazione e tutela della Cipolla Bianca di Margherita Igp Giuseppe Castiglione, “viene prodotta non nel terreno, come di consueto accade, ma nelle sabbie del Mar Adriatico, a sud del Gargano, in una zona di elevato interesse ambientale, tutelata da una convenzione internazionale (Ramsar 1979), nei territori compresi tra Margherita di Savoia (Bat), Zapponeta (Fg) e Manfredonia (Fg). La nostra cipolla è versatile, si presta bene per ogni tipo di ricetta, dagli antipasti ai primi piatti, dai secondi alle zuppe, fino alla confettura a base di cipolla da abbinare con i formaggi. Cotta si abbina a numerose ricette, in particolare ai secondi piatti, anche se cruda ‘esprime’ al meglio il suo sapore. Facendo un bilancio dei due anni trascorsi dalla costituzione del Consorzio possiamo affermare che i mercati e la grande distribuzione stanno dimostrando sensibilità per il nostro prodotto a qualità certificata. I numeri del 2017 per la certificazione e vendita della cipolla bianca di Margherita Igp sono stati incoraggianti, arrivando a 22.164 quintali, il 30 per cento in più del 2016. Siamo convinti che con le opportunità offerte dal marchio Igp si possano aprire nuovi mercati. L’obiettivo per il 2018 è mantenere questa percentuale di crescita”.

Per il segretario generale di Aicig Leo Bertozzi, “la cipolla bianca è l’espressione dell’eccellenza di un sistema Dop e Igp che a livello europeo conta ben 1398 Ig food, di cui 294 soltanto in Italia tra Dop, Igp e Stg. Ed è un esempio di come i fattori ambientali ed umani, determinino le caratteristiche specifiche del prodotto e di fondamentale importanza è il ruolo del consorzio che deve tutelare, valorizzare e promuovere tale eccellenza. Il contesto associativo di Aicig permette di confrontare le specificità dei diversi prodotti e contesti produttivi, in modo da accrescere sempre più lo strumento dell’indicazione geografica come valorizzazione del prodotto territoriale”.

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