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Il “Sì” convinto di Salvini: ci sono tutte le premesse perché non sia una riedizione del Conte 2

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Dopo lo scioglimento della riserva e la comunicazione della lista dei ministri, il nuovo governo presieduto da Mario Draghi ha giurato e si è insediato. Il programma esposto dal nuovo premier alle Camere chiedendo la fiducia è senza dubbio ambizioso, molto articolato, incentrato sul contrasto alla pandemia ma anche sulla ripresa economica, principalmente tramite l’utilizzo dei fondi europei e le riforme.

Il presidente Draghi assicura, come ci si aspettava, che il suo governo sarà fortemente europeista ed atlantista e che avrà come obiettivi, oltre ad uscire dalla pandemia, quello di riformare la sanità, e di far ripartire la scuola e l’economia, dal settore del turismo alle politiche del lavoro. Per quanto riguarda la politica fiscale, nei piani del governo c’è una “profonda revisione” dell’Irpef, riducendo “gradualmente” il carico fiscale e preservando però la progressività. Infine, quanto ai flussi migratori, il presidente Draghi ha menzionato l’adozione a livello europeo di una politica dei rimpatri dei non aventi diritto alla protezione internazionale, unita al pieno rispetto dei diritti dei rifugiati.

Mettendo per un attimo da parte tutte le riserve e perplessità su alcune riconferme nella compagine governativa (Speranza e Lamorgese in primis), Matteo Salvini ha confermato in Senato la fiducia al nascente Esecutivo: “La Lega c’è, convintamente!”. E sottolineato come la scelta della Lega sia una scelta di coraggio, d’amore e lealtà verso gli italiani. Il discorso del leader della Lega si è concentrato sull’Europa, evidenziando come essa sia la casa di tutti gli italiani, la culla del cristianesimo, delle libertà, della democrazia, dei diritti e del lavoro. “L’Europa che vogliamo”, ha affermato però Salvini, “è quella del benessere, della felicità, della crescita della tutela della famiglia e della vita, non è certamente quella dell’austerità, dei vincoli di bilancio, dei tagli a ospedali e scuole”. Secondo Salvini non è la Lega che ha cambiato visione sull’Unione europea, ma è quest’ultima che negli ultimi anni sta mutando.

Il leader della Lega, inoltre, ha esortato il governo a fare qualsiasi cosa utile a salvare la vita degli italiani, elogiando i governatori del centrodestra Zaia e Fontana che, in maniera del tutto autonoma, si stanno in queste ore procurando milioni di dosi di vaccini. Ha ribadito l’impegno a non imporre nuove tasse, a tagliarle progressivamente ed a riaprire i cantieri fermi da troppi anni, favorendo la costruzione di quelle infrastrutture che oltre a rendere l’Italia un posto migliore, creerebbero migliaia di posti di lavoro. E ha apprezzato l’intenzione manifestata da Draghi di cambiare passo nelle politiche migratorie, con più rimpatri e difesa dei confini.

I nuovi “compagni” di maggioranza di Salvini hanno dovuto “ingoiare il rospo”, nel suo discorso non troveranno molti pretesti per attaccarlo, direttamente o indirettamente. La Lega può ritenersi soddisfatta del programma presentato dal presidente Draghi, che, almeno a parole, sembra più vicino alle istanze del centrodestra rispetto a quelle della maggioranza uscente. Salvini ha tirato fuori un altro asso dalla manica, mettendo in difficoltà ancora una volta i suoi avversari. La realizzazione del programma, ovviamente, sarà da verificare, non sarà facile, ma le premesse per fare molto meglio del governo uscente ci sono tutte.

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