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Italia: elezioni del 4 marzo 2043

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Mercoledì 4 marzo 2043, si è svolta la seconda GE (giornata elettorale). Sono stati eletti tutti i membri del Parlamento della XXIV legislatura e i presidenti di tutte le Regioni.

Hanno votato l’85 per cento degli aventi diritto, molto più del 73 per cento del marzo 2038, quando erano stati eletti i membri della XXIII. Questo perché ormai, finalmente, si può votare anche da casa con il computer o con il telefono. Le votazioni si sono svolte dalle 9 alle 19, e alle 19.01 erano già in rete i nomi di tutti gli eletti e le percentuali di ogni partito.

Le due Camere sono già state automaticamente convocate in seduta comune per martedì 10 marzo 2043. Nella circostanza i parlamentari eleggeranno gli undici membri del Governo e tra di essi il presidente e il vice presidente. La prassi ormai consolidata prevede che gli undici membri del Governo saranno scelti dalle due Camere in seduta comune tra i membri dei quattro partiti che hanno preso più voti. Il 4 marzo 2043 il loro totale è stato dell’82,78 per cento.

Da quando la Costituzione ha finalmente statuito che “il Governo decide in quanto autorità collegiale” il nostro paese ha smesso di essere il malato (o l’asilo infantile) dell’Unione europea.

Nei confronti dell’esterno tutti i ministri difendono le decisioni del Governo anche se queste non coincidono con quelle dei loro partiti di appartenenza o con le loro opinioni personali. Una autentica rivoluzione culturale rispetto ai tristissimi e per certi aspetti ridicoli primi mesi della lontana XVIII legislatura del marzo 2018.

Adesso nei nostri Governi siedono rappresentanti di culture diverse che lavorano assieme per i cittadini. Con i “team di rivali”, ovvero col l’ABC del federalismo, i tempi delle dittature delle maggioranze sono ormai solo un triste e lontano ricordo.

Come previsto dalla Costituzione riformata la funzione  del presidente della Repubblica adesso è a rotazione e viene svolta da uno degli undici membri del Governo. Egli è un “primus inter pares”, non solo nel Governo ma anche nella popolazione. Nelle sedute del Governo, in caso di parità, il suo voto è determinante, e viene eletto ogni anno dalle due camere riunite in seduta comune.

Finalmente la Repubblica italiana non ha più né un capo di Stato né un capo del Governo: tutte le funzioni che competevano a questi due organi adesso sono svolte dal Governo come collegio.

Fine del sogno. Però voglio ricordare che questo “sogno” è realtà, da molto tempo, nella Confederazione Elvetica.

Ai tanti che mi dicono “ma la Svizzera è piccola” rispondo che la Svizzera è grande il doppio della Lombardia e più o meno abbiamo gli stessi abitanti. Quindi la mia Lombardia la confronto con la Svizzera. Perché la qualità della vita, i servizi sociali e la sicurezza da noi sono peggiori? Due risposte: 1) perché la Lombardia è in Italia. E allora la risposta è: “secessione”. Oppure 2) perché sono organizzati in modo più razionale. Mi va bene la seconda risposta, ed ecco il motivo di questo sogno. Spero in altre idee e in altri sogni finalizzati a generare una “visione collettiva comune”.

Altro che nuove elezioni: qui si tratta di respirare aria nuova. Questi due mesi sono stati un incubo!

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