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Se la politica diventa scadente intrattenimento

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Da molti anni sono inserite stabilmente nei palinsesti televisivi trasmissioni che mescolano informazione e intrattenimento. È il tanto decantato infotainment: la qualità scade nel trash, ma gli ascolti volano. Nei salotti di re e regine dell’infotainment si alterna una curiosa fauna avvezza alla rissa verbale e all’isteria. Tra capricci, lacrime, insulti e scoop fasulli, si consumano piccole e grandi vicende umane, talune tragiche altre leggere. Nel frattempo è divenuto sempre più labile il confine tra l’infotainment e la politica odierna, che ormai mostra molti punti di contatto con questi
discutibili programmi televisivi.

Nell’era della politica post-ideologica, il consenso ha smesso di formarsi intorno ai grandi princìpi: sempre più spesso sono i singoli eventi a polarizzare l’antagonismo partitico. I drammatici fatti di Macerata ne sono l’ultimo, desolante, esempio. Non si fa in tempo a produrre una riflessione silenziosa, profonda, sulla vita spezzata – l’ennesima – di una giovane che a soli diciotto anni già si trova a combattere il demone della droga, che il suo corpo già straziato dagli orchi è vilipeso una seconda volta da chi lo usa come arma elettorale da brandire contro l’avversario. Questa politica mediatica, sensazionalistica, urlata, che è sempre alla ricerca dello share e dell’audience, va isolata e ignorata.

Lontano dal chiasso degli estremisti e degli estremismi, la razionalità ci riporta ad alcune considerazioni oggettive. Negli ultimi anni, si è voluta tacitare con disprezzo e con arroganza qualsiasi osservazione critica sulla dilettantistica gestione dei flussi migratori da parte del nostro governo. L’Italia è un Paese che, in piena crisi economica – la più grave dal secondo dopoguerra – ha dovuto affrontare anche una tragica crisi migratoria. Questi due fattori hanno prodotto, inevitabilmente, una profonda instabilità sociale. È completamente inutile, ora, berciarsi addosso sul ritorno del pericolo fascista (sic!) o sulla volontà di giustificare il gesto di un folle giustiziere; altrettanto inutile, e poco rispettoso nei confronti di quella ragazza, volere a tutti i costi mettere un’etichetta o un colore politico su quanto accaduto a Macerata. Compito della politica, di una vera politica, non è di fare zapping e assecondare gli umori e le pulsioni del pubblico, ma di agire e risolvere con concretezza. Anche a costo di sacrificare qualche applauso.

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