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Mentre a Roma si chiacchiera ancora di AstraZeneca, a Londra vedono la luce in fondo al tunnel

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Ai metodi di comunicazione della stampa mainstream e di certi giornalisti siamo abituati da tempo. Purtroppo non è raro che la verità venga omessa o distorta, ma siamo anche abituati al silenzio tombale quando alcune verità risultano troppo scomode per essere raccontate, magari perché escono leggermente dai binari del pensiero dominante.

Un esempio attuale e concreto? Boris Johnson e la Brexit. La stampa Italiana si era contraddistinta per innumerevoli attacchi al premier britannico nella fase iniziale della gestione Covid, addirittura falsificando dichiarazioni, oppure sbeffeggiandolo quando comunicò di essere positivo al Covid. Facendo un passo indietro, emblematica è anche la narrazione della Brexit: grandi “esperti” ipotizzavano che non si potesse realmente uscire dall’Ue, successivamente che si sarebbe dovuto rivotare e che il popolo britannico si sarebbe pentito. E, per finire, una volta avvenuta l’uscita dall’Unione europea, la stampa italiana scriveva a chiare lettere che sarebbe iniziato un declino senza fine per il Regno Unito, come a dire che fuori dalla gabbia europea non ci fosse vita.

Dalle immagini dell’arrivo in Italia del primo vaccino, pubblicizzato in grande stile da tutti i media mainstream, sono passati quattro mesi, e ad oggi il nostro piano vaccinale è stato un palese fallimento. Proprio in queste ore, l’ennesimo dietrofront su AstraZeneca, che ci costerà ulteriori rallentamenti… Al contrario, quel cattivone di Boris Johnson ha ripreso in mano la situazione, nel momento forse più difficile, mettendo in pratica un piano vaccinale (in gran parte proprio con il chiacchierato AstraZeneca) che ad oggi risulta essere vincente.

I dati che arrivano da oltremanica certificano il successo: 169 decessi nei primi 6 giorni di aprile. In Italia 296 in un solo giorno, il 5 aprile, una delle giornate migliori.

Già nei mesi scorsi, quando ancora i dati erano sconfortanti, il premier britannico comunicò un piano di riaperture a tappe. Che ora viene coerentemente attuato. Si è iniziato dalle scuole, si è allargata la possibilità d’incontro e si è concessa la possibilità di fare sport. In conferenza stampa, qualche giorno fa, Johnson ha confermato ulteriori allentamenti delle restrizioni per il prossimo 12 aprile. Potranno riaprire negozi non essenziali, parrucchieri, ristoranti e pub (solo all’aperto) ma anche palestre, zoo, parchi a tema e biblioteche. Nella roadmap tracciata dal premier c’è anche la partecipazione, nelle prossime settimane, ad un comedy club, alla semifinale di Fa Cup a Wembley, e ad altri eventi, dove verrà testata la fattibilità di un passaporto Covid free.

Le chiacchiere dopo mesi stanno a zero, gli inglesi che secondo la stampa italiana sarebbero precipitati nel buio totale, dopo aver osato uscire dalla confortevole Ue, iniziano invece a vedere la luce in fondo al tunnel del Covid.

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