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Non solo Lombardia, anche la rossa Toscana al centro delle polemiche sui vaccini: trascurati gli anziani

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Il presidente del Consiglio Mario Draghi, nel suo intervento alle Camere prima del Consiglio europeo, ha usato termini durissimi riferendosi alla situazione vaccinale degli anziani in alcune delle regioni italiane. Il premier ha fatto notare come, purtroppo, persistono importanti differenze regionali difficili da accettare. E ha poi aggiunto che la maggior parte delle regioni seguono le linee guida del governo, mentre altre trascurano gli anziani per dare la precedenza a gruppi di persone che “vantano priorità probabilmente in base a qualche loro forza contrattuale”.

Un vero e proprio intervento a gamba tesa sulla gestione della Regione Toscana, governata da Eugenio Giani, Partito democratico, il quale in queste ultime ore ha tentato di difendersi dichiarando come il premier “sia bene a conoscenza della situazione della campagna vaccinale nella nostra regione” e spiegando che, in realtà, Draghi non si riferiva alla Toscana. Ma il riferimento, anche se non l’ha citata, non può che essere proprio alla regione Toscana, dove tutti gli avvocati e altre categorie di persone apparentemente non vulnerabili hanno ricevuto almeno una dose di vaccino anti-Covid. I numeri non mentono: i dati aggiornati al 23 marzo ci dicono che solo circa il 6 per cento degli over 80 ha completato il ciclo di vaccinazione e solo il 23 per cento ha ricevuto la prima dose di antidoto contro il Covid. Cifre impietose, se pensiamo che è cruciale vaccinare prima i nostri concittadini più anziani e più fragili, che più di tutti hanno da temere per il contagio e le conseguenze del virus.

Fa discutere anche un altro caso avvenuto in Toscana: Andrea Scanzi, noto giornalista del Fatto Quotidiano, è stato vaccinato con una dose di AstraZeneca nel Comune di Arezzo. Mentre il direttore sanitario aretino parla di una procedura corretta, l’azienda sanitaria locale Toscana Sud-Est ha aperto un’inchiesta interna per fare luce su quanto accaduto e anche la procura di Arezzo ha fatto sapere di avere aperto un fascicolo. Il noto giornalista si è difeso dichiarando di aver seguito alla lettera le parole del commissario straordinario all’emergenza Figliuolo, il quale aveva dichiarato che nessuna dose doveva andare sprecata. Scanzi ha specificato di essersi iscritto alla lista dei “riservisti” in pieno rispetto delle regole. Ma esiste questa lista? Sembra che in Toscana ci sia, ma nella maggior parte delle altre regioni questa opportunità non esiste. Sembra una contraddizione che in una delle regioni messe peggio per la vaccinazione dei più fragili, trovino una dose di antidoto anche a chi apparentemente sembra in buonissima salute. La Regione Toscana dovrebbe concentrarsi di più sulle persone anziane e fragili. Insomma, in Toscana sono giornate molto calde, ma sicuramente si continuerà a parlare di sanità lombarda…