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Per gli iraniani sarebbe stato meglio Trump: le parole di Faezeh Hashemi, figlia di Rafsanjani, scuotono Teheran

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Mentre in Occidente si discute di Trump e di come sarà la nuova politica di Biden verso Teheran, in Iran accade qualcosa di incredibile. Intervistata da Ensafnews.com, Faezeh Hashemi, già parlamentare e figlia dell’ex presidente iraniano Rafsanjani, ha pubblicamente dichiarato che avrebbe preferito una nuova vittoria elettorale di Donald Trump, affinché egli continuasse la politica di massima pressione contro la Repubblica Islamica.

Parole incredibili, che però sono state chiaramente giustificate dalla Hashemi. Secondo la figlia dell’ex presidente iraniano, infatti, la continuazione della politica trumpiana della massima pressione avrebbe posto il regime iraniano davanti alle sue contraddizioni interne e forse provocato qualche cambiamento reale, a beneficio della popolazione civile. Al contrario, la Hashemi ha descritto l’approccio dei Democratici americani come “a bit lax”, ovvero “lassista”.

Faezeh Hashemi non si è però limitata a questa dichiarazione, di per sé esplosiva, ha anche parlato del generale Qassem Soleimani, l’ex comandante della Forza Qods ucciso in Iraq all’inizio dello scorso anno. Per la Hashemi, Soleimani con le sue azioni non ha ottenuto niente e non ha permesso la risoluzione di alcun problema in Iran. Al contrario, osserva la Hashemi, l’intervento iraniano in Siria ha provocato almeno 500.000 morti. A tal proposito, Faezeh ha rivelato che suo padre, prima di morire nel 2017, si era espresso contro l’intervento di Teheran al fianco di Bashar al Assad.

L’intervista di Faezeh Hashemi ha provocato diverse reazioni in Iran, ovviamente soprattutto critiche. Contro di lei, si è espresso Mohsen Hashemi, suo fratello, a capo del Consiglio comunale di Teheran. Per Mohsen, le parole della sorella sono state oltraggiose e per questo ritiene necessarie delle sue scuse pubbliche. Nonostante le critiche, Faezeh Hashemi ha rifiutato di scusarsi e ha rivendicato di esprimere, con le sue parole, le posizioni di milioni di fieri iraniani, che hanno sperato – a ragione o a torto – che Trump potesse forzare finalmente la leadership del loro Paese a cambiare atteggiamento.

Ricordiamo infine che, come vi avevamo riportato su Atlantico Quotidiano, già nell’ottobre scorso Faezeh Hashemi aveva fatto scalpore, sostenendo che l’Iran avrebbe fatto bene a seguire l’esempio degli Accordi di Abramo, riconoscendo l’esistenza dello Stato di Israele.

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