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Day by Day: ebraismo e Israele nel cinema e un altro importante traguardo per Palermo

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Un altro importante traguardo per Palermo, nell’anno che vede la città Capitale Italiana della Cultura 2018. Per la prima volta è stato portato a termine con successo l’assemblamento del torso del kouros di Lentini e della Testa Biscari, appartenuti a un’unica statua di età greca e ricongiunti grazie al sostegno di Fondazione Sicilia, presieduta da Raffaele Bonsignore. Le due parti erano state rinvenute in epoche diverse a Lentini in provincia di Siracusa e, successivamente, esposte separatamente a Siracusa al Museo archeologico Paolo Orsi e a Catania al Museo civico di Castello Ursino. Nasce quindi dalla ritrovata integrità della statua la mostra Il kouros ritrovato, promossa e curata dall’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Sebastiano Tusa, e nata dalla proposta lanciata dal critico d’arte Vittorio Sgarbi e dal Comune di Catania nel 2017. L’opera sarà visibile a Palermo fino al 13 gennaio del prossimo anno. “Con il sostegno a questa iniziativa”, osserva il presidente di Fondazione Sicilia, Bonsignore, “abbiamo contribuito a riportare in vita un’opera di straordinaria bellezza. Valorizzare una testimonianza del passato importante come è il kouros, a cui finalmente è stata restituita l’integrità, rientra nella nostra idea di promuovere l’arte e la cultura, anche attraverso il sostegno a iniziative scientifiche, come questa. Fondazione Sicilia non si fa soltanto promotrice dell’organizzazione di mostre ed eventi culturali, ma agisce in prima persona, dialogando con le diverse realtà coinvolte ed estendendo la fruizione dell’arte a un pubblico sempre più ampio”. Il kouros, statua greca raffigurante solitamente un giovane, era una forma d’arte con funzione funeraria o votiva molto diffusa nel periodo arcaico e classico, tra il VII e il V secolo avanti Cristo. Quella esposta a Palermo è una scultura arcaica, ricavata da un unico blocco di marmo bianco proveniente dalle isole Cicladi. Sarà esposta all’interno della Sala della Cavallerizza, in un ideale dialogo con collezione archeologica, esposizione di punta della Fondazione Sicilia, custodita nell’allestimento di Gae Aulenti, autore del progetto di recupero del palazzo. Per rendere possibile questa delicata operazione di ricostruzione, è stata messa in campo un’équipe di esperti che ha permesso di raggiungere la certezza sull’unitarietà della statua, portando a compimento il meticoloso intervento conservativo, condotto nei laboratori del Centro Regionale Progettazione e Restauro della Regione Siciliana. “Le evidenze scientifiche confermano l’appartenenza dei due reperti a un’unica scultura”, dichiara l’ assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Tusa, “e il loro ricongiungimento costituisce a tutti gli effetti un vero e proprio nuovo ritrovamento archeologico che arricchisce il patrimonio culturale della Sicilia. È per me motivo di orgoglio potere affermare con certezza che si tratta di un’unica opera d’arte. Gli studiosi di livello internazionale che hanno collaborato a questa impresa, sono la garanzia scientifica del progetto. La multidisciplinarità con la quale abbiamo operato è stata l’arma vincente: il meglio delle conoscenze scientifiche messe in campo per un risultato straordinario”. Dopo l’esposizione di Palermo, l’opera continuerà a essere concepita come una realtà unitaria, non più come due distinti reperti conservati in musei diversi. Il kouros ritrovato sarà infatti esposto, da febbraio 2019, al Museo civico di Catania per poi essere trasferito a Siracusa, al Museo archeologico Paolo Orsi, dove un convegno internazionale concluderà l’evento.

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illycaffè, azienda leader globale nel segmento del caffè di alta qualità, presenta la nuova illy Art Collection firmata da Marc Quinn, l’artista londinese noto per le sue opere dal forte impatto emotivo e visivo che hanno per protagonisti l’essere umano, il suo rapporto con la natura e il tema della bellezza. Lavorando sull’iconica tazzina illy disegnata da Matteo Thun nel 1991, Quinn prende spunto dalla sua serie Iris, la collezione di dipinti su tele circolari che riproducono l’iride dell’occhio, creando sei variazioni sul tema: un autentico gioco di sguardi tra l’osservatore e le screziature variopinte impresse sul piattino, che si specchiano a vicenda sulla superficie riflettente della tazzina. “Con Quinn”, spiega Massimiliano Pogliani, amministratore delegato di illycaffè, “abbiamo messo il nostro caffè al centro di un’iride sgargiante, come una pupilla che guarda curiosa il mondo intorno a sé per conoscerlo e farsi guardare a sua volta. La superficie lucida della tazzina poi si fa specchio di innumerevoli riflessi che stimolano l’occhio così come il nostro unico blend stimola l’ingegno e il palato: un connubio tra bello e buono interpretato magistralmente da uno dei più originali artisti del nostro tempo”.

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Torna dal 17 al 22 novembre alla Casa del Cinema di Roma, al Cinema Farnese e presso il Centro Ebraico Italiano il Pitigliani, con ingresso gratuito fino a esaurimento posti, il Pitigliani Kolno’a Festival – Ebraismo e Israele nel Cinema, giunto alla tredicesima edizione, dedicato alla cinematografia israeliana e di argomento ebraico. Prodotto dal Centro Ebraico Italiano Il Pitigliani e diretto da Ariela Piattelli e Lirit Mash, il Pkf2018 propone per la sezione “Panorama sul nuovo cinema israeliano” opere che hanno riscosso successo sia in Israele che all’estero e che rappresentano la varietà e il multiculturalismo che compone la società israeliana di oggi. Il premio alla carriera 2018 sarà consegnato al regista Avi Nesher, uno tra i più fecondi autori israeliani, di cui il festival proietterà il suo ultimo “The Other Story”, presentato in anteprima italiana, ma anche “Rage and Glory”, capolavoro del 1984, recentemente restaurato, che all’epoca della sua uscita fece molto discutere e “Turn Left at the End of the World”, ambientato negli anni Sessanta, il racconto di due famiglie di immigrati, una marocchina e l’altra indiana, che si ritrovano vicine in un minuscolo villaggio sperduto israeliano. Per la sezione “Sguardo sul nuovo cinema israeliano”, tra le anteprime italiane del festival il lungometraggio Laces, di Jacob Goldwasser, basato sulla storia vera di un adulto-bambino con un leggero ritardo, un senso dell’umorismo unico, una risata contagiosa e un infinito ottimismo. L’attore Dov Glickman ha vinto, per questa interpretazione, il premio miglior attore non protagonista agli Ophir Awards israeliani. Quindi, sempre in anteprima, il documentario di Ran Tal, The Museum, che esplora l’anima israeliana attraverso le gallerie, i magazzini e i visitatori del Museo di Israele a Gerusalemme, la più importante istituzione culturale della nazione. La sezione “Percorsi Ebraici” propone il documentario di Stephane Kaas “Etgar Keret: based on a true story”, già vincitore del Prix Italia 2018 e presentato all’ultima edizione del Festivaletteratura di Mantova, che racconta lo scrittore israeliano attraverso l’animazione delle sue storie, le rievocazioni dei suoi aneddoti, gli sguardi dietro le quinte e le interviste con familiari e amici. Altro documentario, “Einstein in the Holy Land”, di Noa Ben Hagai, che racconta la visita di Albert Einstein in Terra Santa nel febbraio del 1923 e compone un ritratto del Genio anche attraverso le sue impressioni sul nascente Stato Ebraico. Quindi, al Cinema Farnese, e in collaborazione con la Fondazione Museo della Shoah, il documentario italiano “La razzia. Roma, 16 ottobre 1943”, di Ruggero Gabbai, che sarà ospite del festival, realizzato con le testimonianze dei sopravvissuti al rastrellamento del Ghetto di Roma del 16 ottobre 1943, quando le forze naziste arrestarono oltre 1250 ebrei deportandoli nel campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau. Oltre a lungometraggi e documentari, al Pkf tornano la serie televisive, con alcuni titoli, tra cui “When Heroes Fly” di Omri Givon, che ha vinto il premio miglior serie alla prima edizione di Canneseries e che sarà presentato dal produttore Eitan Mansuri. La storia segue quattro amici, veterani di guerra di un’unità delle forze speciali, riuniti per una missione finale: trovare Yaeli, l’ex amante di uno di loro e sorella di un altro. Altra serie tv, “Significant Other”, diretta da Ram Nehari, di cui verranno proiettati tre episodi della prima stagione, alla presenza dell’attrice protagonista Dana Modan, per una commedia drammatica sulla solitudine di due vicini di casa quarantenni, che si sono trovati a vivere porta a porta e si imbarcano a condividere una relazione esitante e piena di difficoltà. Il festival ospiterà, lunedì 19 novembre, il panel “Da Cannes a Netflix. Il segreto del successo delle serie tv da Israele”, alla presenza del regista e sceneggiatore Alessandro D’Alatri, del produttore Eitan Mansuri e della sceneggiatrice e attrice Dana Modan. Il panel sarà preceduto dalla proiezione di tre episodi della prima stagione della serie tv “Significant Other” e seguito dalla proiezione del primo episodio della prima stagione di “When Heroes Fly”. Spazio anche all’animazione, con un focus, a cura del regista e autore Hanan Kaminski, che propone un programma di corti composto da astri nascenti del cartoon israeliano. Durante la kermesse si svolgerà anche la seconda edizione del Premio Emanuele (Lele) Luzzati, che sarà assegnato alla migliore opera considerata meritevole da una giuria composta da intellettuali e artisti di rilievo.

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Durante le tre giornate della prima edizione di MeBiForum – Mediterranean Biodiversity Forum che si svolgerà a Palermo dal 21 al 23 novembre, ecco gli appuntamenti da non perdere: il 21 e il 22 novembre, due giornate di convegno mondiale sul vino, il World Wine Symposium; il 23, la prima edizione del Wine Business Forum. Il World Wine Symposium è un convegno scientifico Internazionale del settore vitivinicolo, un evento articolato su quattro aree tematiche strategiche per la competitività del settore vitivinicolo nel contesto internazionale: si parlerà di sostenibilità, di cambiamenti climatici, di consumatori e mercato, di policy e distribuzione. L’iniziativa, promossa congiuntamente dalle Università di Verona (Dipartimento di Economia Aziendale) e di Palermo (Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali; Scienze Economiche, Aziendali e Statistiche) è svolta in partnership con università leader a livello mondiale nella ricerca sul vino e la sostenibilità operanti in Usa, Australia, Cina, Russia, Spagna, Francia, Svizzera, Cipro. A seguire, il Wine Business Forum, dal titolo “Il Vino Oggi e Domani” che metterà a confronto il sistema delle imprese vitivinicole con le nuove sfide del mercato internazionale: questo momento vuole rappresentare un forte collegamento tra l’ambito imprenditoriale del Wbf 2018 e ciò di cui si andrà ad affrontare durante il World Wine Symposium, creando quindi un dialogo proficuo per entrambe le parti. Durante il forum si discuterà di orientamento alla sostenibilità: dalla strategia a livello internazionale ai casi di studio su alcune imprese vitivinicole passando attraverso i territori, i prodotti, le aziende e i consorzi dove la salvaguardia e la tutela dell’area mediterranea diventano di fondamentale importanza, un progetto all’insegna dell’innovazione sostenibile del settore vitivinicolo. Si affronteranno poi temi quali il wine tourism e tutto quello che gira intorno alla wine hospitality. Da un’attenta analisi della nostra mappatura italiana sul turismo del vino e leggendo le opportunità di crescita di un’offerta enoturistica sempre più articolata e completa, l’enoturismo diventa quindi una risorsa economica sostanziale per lo sviluppo di nuovi territori e della loro tutela. Nuove sfide quindi per l’interno comparto del vino e dei suoi attori perché è ora di fondamentale importanza tradurre i contenuti in strategie per affrontare il mercato globale e i suoi continui cambiamenti. Un focus sarà dedicato alla presentazione di una ricerca internazionale sui top wines, con un approfondimento sulle imprese italiane e sui dati dell’export proposto da Altagamma, partner dell’iniziativa. L’iniziativa vede il coinvolgimento diretto dell’Associazione Nazionale Città del Vino, di Federdoc, di Federvini, del Movimento Turismo del Vino e delle Strade del Vino e dei Sapori d’Italia.

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Dalla storica sede di piazza Alessandria, allo “spaccio” di via del Boschetto, fino all’Antica Birreria Peroni, a pochi passi da piazza Santi Apostoli, passando per Porta Pia e i vicoli del Rione Monti. La storia di Birra Peroni passa anche da qui, dai luoghi di Roma che hanno fatto da sfondo ad oltre 170 anni di produzione, vendita e consumo. L’occasione per tornare sulle tracce di questa grande esperienza industriale sarà il walkabout promosso da Birra Peroni, in programma domenica 18 novembre a Roma in occasione della XVII Settimana della Cultura d’Impresa organizzata anche quest’anno da Confindustria e Museimpresa, dal 9 al 23 Novembre, sotto il titolo “La cultura industriale. Il ponte tra economia e crescita sociale al centro dell’identità europea”. Il walkabout, dal titolo «#birrapsody: l’impresa al centro della città», sarà una passeggiata guidata e raccontata attraverso le tecniche radiofoniche tra i paesaggi umani e urbani di Birra Peroni: dell’ex stabilimento monumentale nei pressi del Museo d’Arte Contemporanea di Roma, un’area attraversata da canalizzazioni e fonti d’acqua e denso di opifici gastronomici, fino all’Antica Birreria di Via San Marcello dove saranno esposti alcuni cimeli e pezzi storici provenienti dal Museo Birra Peroni. Lungo il percorso si evidenzieranno punti di interesse e di fascino della storia millenaria della città, al cui interno scorre la storia della distribuzione commerciale di Birra Peroni, che verrà rivissuta attraverso collegamenti telefonici e incontri con testimoni chiave. Inserito nel calendario dell’Anno del Cibo Italiano 2018, il progetto è a cura di Daniela Brignone, curatrice dell’Archivio Storico e del Museo Birra Peroni in collaborazione con Carlo Infante, Urban Experience. Il walkabout partirà da via Reggio Emilia, 54 – ingresso del Macro e già scuderie della fabbrica Birra Peroni – alle ore 11. La partecipazione è gratuita, previa prenotazione e fino ad esaurimento posti disponibili.

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