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Battisti: “FS Italiane puntano sull’economia circolare per crescere avendo cura dell’ambiente”

 

Il Gruppo FS Italiane punta sull’economia circolare per mettere la salvaguardia dell’ambiente al centro del proprio piano di sviluppo. Il gruppo guidato dall amministratore delegato Gianfranco Battisti – già promotore negli ultimi mesi di numerose iniziative sia per la parità di genere sia di aiuto ai più deboli    sceglie infatti di continuare a crescere, secondo il cosiddetto “modello delle R”: Ridurre, Riutilizzare, Riparare, Riciclare, Rigenerare. Significa un serrato impegno a utilizzare al meglio le materie prime seconde, a riprogettare i cicli produttivi, a controllare le emissioni di inquinanti atmosferici, chimici, acustici e a investire in tecnologia. Quello di Battisti è quindi un passo strategico che coniuga le esigenze di sviluppo e crescita economica del Gruppo FS, con il risparmio di risorse naturali nel rispetto di una equità tra le generazioni presenti e quelle future. Non solo il Gruppo FS Italiane intende estendere la portata della propria scelta, facendo sistema con l’intera filiera di fornitori per accompagnarli nel new deal verde. Il risultato ultimo, quindi, sarà quello di favorire la crescita del pil del nostro Paese e quindi il lavoro, dopo l’emergenza Covid, rispettando sempre più la natura. E quindi anche i  tesori paesaggistici italiani, la qualità di vita dei cittadini e dei turisti.

BATTISTI: ECONOMIA CIRCOLARE INSIEME AI FORNITORI”

Gianfranco Battisti è amministratore delegato e direttore generale del Gruppo FS

La sfida che ci troviamo ad affrontare è quella di una transizione ecologica in cui la cura dellambiente cammina di pari passo con la crescita economica. Il nostro Gruppo sta investendo sullinnovazione tecnologica per applicare quel modello di sviluppo sostenibile e circolare, indicato dalla Commissione europea, volto a risparmiare le risorse naturali e a far fronte ai cambiamenti climatici, modello che impone di riconfigurare, in ottica circolare, molti schemi produttivi e modelli di business: catene logistiche, piattaforme, filiere sono le parole dordine”, ha sottolineato Battisti. L’ad del Gruppo FS Italiane ha quindi ricordato  comein questo impegno stiamo coinvolgendo le filiere di fornitori, che sono protagonisti insieme a noi di questo cambio di passo, con evidenti opportunità di rivitalizzare settori produttivi e di creare valore e occupazione”.

FS SEMPRE PIU’ GREEN ANCHE PER GLI INVESTITORI

Insomma il cuore delle Ferrovie Italiane è sempre più verde, come conferma indirettamente anche il giudizio espresso dalla comunità finanziaria, che ha presentato un boom di richieste per sottoscrivere il terzo green bond collocato pochi giorni fa dal gruppo: la cedola dell’obbligazione – che ha un valore di un miliardo e durata sette anni – è stata infratti fissata allo 0,375%. Si tratta della cedola più bassa di sempre per una emissione pubblica di FS. Un successo e un attestato di solidità per il gruppo guidato da Battisti che ha visto per il proprio maxi-bond ordini complessivi per circa 1,75 miliardi, quindi ben il 75% in più dell’obiettivo di raccolta, provenienti da 90 investitori sia italiani sia esteri. Anche questa operazione è poi certificata dalla Climate Bonds Initiative, una organizzazione no profit che promuove a livello mondiale la finanza sostenibile come strumento per contrastare i cambiamenti climatici.

IN LINEA CON IL GREEN NEW DEAL EUROPEO

Una delle strade da percorrere nella tutela dell’ambiente è indicata dal Piano europeo per leconomia circolare, un modello di sviluppo diverso da quello lineare cui siamo abituati a pensare (prendi-produci-smaltisci), che il Gruppo FS Italiane abbraccia per migliorare le prestazioni del treno. Un mezzo di trasporto che – va detto – è già di per se stesso green e sostenibile:  incide, infatti, per meno del 3% delle emissioni complessive di gas serra dei trasporti in Europa, di cui rappresentano circa un quarto del totale, sebbene muova il 17% delle merci interne e l’8% dei passeggeri. Puntare sulleconomia circolare vuol dire da una parte attuare progetti che tengano conto del modello circolare per contribuire alla transizione ecologica del Paese, dallaltra investire sulla sperimentazione e sulle tecnologie digitali per usare meno materie prime e ridurre i consumi di energia, quindi la produzione di CO2. L’obiettivo, tanto sfidante quanto stringente, è di arrivare alla neutralità carbonica del Gruppo FS al 2050.

FS ITALIANE IN PRIMA LINEA PER L’AMBIENTE

Ma perché tante energie profuse nell’economia circolare? Ebbene, giova ricordare che, secondo lAgenzia Ambientale Europea, il consumo pro-capite di energia è 3 volte maggiore rispetto ai nostri antenati nel 1900 e quello di materiali è 2 volte più alto. In sostanza è impensabile continuare a crescere attingendo alle risorse vergini, senza badare a quanti rifiuti produciamo. Detto in altre parole, se si continua a produrre con lo stesso ritmo di ora, entro il 2050 avremo bisogno delle risorse di tre pianeti. Ecco perché il Gruppo FS è impegnata in prima linea per l’economia circolare con progetti che riguardano la tutela dellambiente e la protezione del suolo in occasione dellapertura di nuovi cantieri infrastrutturali, il trattamento delle acque, il riciclo dei materiali di scarto dei cantieri e di quelli per la costruzione dei convogli: gli stessi treni regionali di nuova generazione pop e rock sono riciclabili al 97%.

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