La Ripartenza

I panel della Ripartenza

Bisignani e Sallusti, scenario bomba: “Meloni fa cadere il governo?”

La quarta tavola rotonda dell’ottava edizione dell’evento “La Ripartenza, liberi di pensare” completata da Mario Giordano e Annalisa Chirico

Si intitola “Due anni di governo Meloni” la quarta tavola rotonda dell’ottava edizione de “La Ripartenza, liberi di pensare“, kermesse ideata dal vicedirettore del Giornale, Nicola Porro. Dopo l’intervento in videocollegamento di Giorgia Meloni, quattro giornalisti si sono confrontati sul palco di Palazzo Castiglioni di Milano sull’operato dell’esecutivo e delle sfide che lo attendono: parliamo di Annalisa Chirico, Alessandro Sallusti, Mario Giordano e Luigi Bisignani.

Tanta carne al fuoco in questo quarto panel della kermesse. E non sono mancate le ipotesi bomba. La provocazione principale è stata quella firmata da Luigi Bisignani. Dopo aver elogiato il premier e bastonato i ministri – “per me la Meloni può diventare la nuova Merkel. Il suo problema è il governo: questo governo non funziona, basti pensare al caso Almasri. La Meloni è molto più avanti rispetto a tutti i suoi ministri” – il giornalista ha dato un consiglio alla leader di FdI: “Dovrebbe andare alle elezioni anticipate. Il Parlamento è paralizzato, non si riesce a fare neanche il presidente della Rai. La Meloni stravincerebbe e prenderebbe il 51 per cento: così potrebbe fare la riforma della giustizia e il premierato”.

Ipotesi che ha acceso una vibrante discussione a Palazzo Castiglione, Alessandro Sallusti s’è detto in disaccordo con il collega, sottolineando che un’ipotesi del genere potrebbe minare la fiducia degli italiani e degli alleati del centrodestra. Per il direttore del Giornale dovrebbe essere un altro l’obiettivo della Meloni: “Augurando lunga vita a Mattarella, bisogna andare a votare quando sei certo di vincere ed eleggere per la prima volta un presidente della Repubblica di centrodestra. Non abbiamo mai avuto un presidente garante delle nostre idee. Siamo formalmente una repubblica parlamentare, ma in realtà siamo da sempre una repubblica presidenziale”.

Mario Giordano ha invece bacchettato il premier, a suo avviso eccellente sui tavoli internazionali e meno “in casa”. “Il governo ha ribaltato i pronostici iniziali. A livello internazionale ha invece avuto grandi meriti, è indiscutibile. La mia preoccupazione è che ai grandi successi deve seguire qualcosa che ricada sul cittadino. Da questo punto di vista c’è tanto lavoro da fare. La maggior parte degli elettori di centrodestra riconoscono l’abilità di gestire i dossier internazionali, ma si aspettava anche un po’ di rottura. Noi seguiamo l’Europa, che continua con il Green Deal anzichè strappare come fa Trump. E’ vero che gli sbarchi nell’ultimo anno sono stati ridotti, ma la sicurezza è quella che è. Io di rimpatri non ne ho visti e questo mi dispiace” le parole del deus ex machina di “Fuori dal coro”: “Penso alle case. Io mi occupo degli abusivi, un tema molto sensibile per il governo. Hanno infilato un provvedimento limitato nel decreto sicurezza, ma non è stato ancora approvato. E’ solo un piccolo passettino, è ancora poco. Un altro tema che mi sta a cuore è quello delle liste di attesa. Il ministro Schillaci ha riconosciuto il problema e ha fatto una legge, ma le regioni se ne infischiano”.

Annalisa Chirico ha invece acceso i riflettori sulla riforma della giustizia, che a suo avviso dovrebbe essere la priorità dell’esecutivo: “La riforma della giustizia è urgente. Se un premier si trova con una comunicazione che le comunica l’iscrizione nel registro degli indagati per aver gestito una vicenda di sicurezza internazionale, domani vorrei scrivere anche io al procuratore Lo Voi per vedere un altro ministro indagato. Negli ultimi trent’anni 7 premier su 12 sono stati destinatari di avvisi di garanzia. Con Meloni si sta giocando la partita del primato della partita”.

Franco Lodige, 30 gennaio 2025

Nicolaporro.it è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati (gratis)