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Boccia, il ministro sovietico fan del coprifuoco - Seconda parte

Non si capisce bene se il divin ministro ce l’abbia con gli italiani: sta di fatto che ormai c’è da trattenere il fiato ogni volta che apre bocca. E adesso cosa dirai per farci ridere un po’ che cosa inventi dicci dicci perché.

Quello che adesso dirò per farvi ridere un po’ non è invenzione ma è la verità ratatta ta rattat ta ratatta tatta tatta ta. Ridere, ma di un riso amaro, amarissimo, che fa malissimo: Boccia, a lasciarlo fare, combina uno strike all’ora – e davvero non si capisce chi possa arginarne le pulsioni da Cecoslovacchia vintage: tra un auspicio di “massima responsabilità” e un velato avvertimento, “molti territori hanno fatto da soli e hanno arruolato gli assistenti civici [le ronde] come dicevo io”, impone austerità comunista “niente allentamenti a tavola” e si porta avanti già scorgendo la “terza ondata”. Boccia, perché lo fai? E il domani diventa mai.

Max Del Papa, 1° dicembre 2020

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