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Calcio in tv: e se non fosse solo colpa di Dazn?

dazn leotta

Quando un non esperto, come chi scrive, si accinge a parlare di calcio sono guai. Anche se non deve stilare le pagelle dei giocatori o commentare la presenza in campo. Ma questa vicenda di Dazn è molto utile per fare considerazioni più generali. Beh insomma, tutti ormai sanno che per i prossimi tre anni le principali partite del campionato italiano di Serie A si vedranno attraverso un abbonamento a questa nuova piattaforma. Essa rappresenta un salto tecnologico rispetto al passato, poiché è nata e pensata come audio-video trasmesso attraverso la piattaforma internet. Una piccola digressione che può essere utile.

Ieri e oggi

Fino a pochi anni fa per realizzare un collegamento televisivo con un ospite fuori dallo studio si doveva mettere in conto una grande spesa per affittare una porzione di satellite. In buona sostanza le riprese venivano fatte nella casa dell’ospite, spedite sul satellite (uplink) con un complicato congegno (sperando non ci fossero troppe nuvole e palazzi di mezzo che avrebbero compromesso la trasmissione) e da questo rispedite giù a terra (downlink). Oggi la cosa si realizza con uno zainetto e qualche tessera telefonica: non si spedisce nulla sui satelliti e si fa tutto con i ponti della telefonia mobile. Costi ridotti, massima flessibilità. Insomma il mondo ha abbandonato i satelliti per i cellulari.

Esordio da brividi

Stessa cosa, stiamo ovviamente semplificando all’ennesima potenza, vale per il campionato di calcio. Ritorniamo alla nostra Dazn. Il suo esordio non è stato una tragedia, ma certamente non ha funzionato alla perfezione. In parte per loro responsabilità. Si tratta di una start up nell’attività ludica più importante per gli italiani: il calcio. La scommessa era da brividi. Tre minuti di black out nella partita di esordio dell’Inter, soprattutto per chi scrive, fanno male. E poi la regia, e poi le dirette dei gol delle altre partite. E poi un eccesso di farraginosità nelle applicazioni. A proposito, tutti sanno che quando inizia il campionato, in pochi hanno grossa esperienza di tecnologia. Probabilmente qualche server (quei pezzi di ferro intelligenti che gestiscono le immagini e sembrano sulle nuvole, ma appartengono a grandi operatori) non ha funzionato a dovere, e Dazn ha sottovalutato il numero di cdn di cui aveva bisogno.

Le responsabilità

Ma quella rotellina che gira non è sempre colpa di Dazn. E qui, certo ci abbiamo messo un po’, viene il punto. Quella rotellina rappresenta l’ingorgo delle connessioni o, in molti casi, la mancanza di una rete internet adeguata alla mole di dati che si devono ricevere. È bastata una partita di calcio che non venisse trasmessa a dovere, è bastato un telecronista fuori sincro (le sue parole si sentivano prima delle immagini) per avere associazioni dei consumatori sul piede di guerra, interrogazioni parlamentari, partiti che urlano, convocazioni istituzionali.

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