Politica

Caro Faraone, il razzismo del Parlamento contro Soumahoro è una farsa

La denuncia del deputato di Italia Viva contro i banchi della maggioranza non ha né capo né coda

Allora, ci fidiamo di gente come Faraone e Bonelli che si struggono in Parlamento per il compagno Soumahoro? “Iiih signor presidente” frignano “non è possibile, ogni volta che parla sono boati da stadio di sapore razzista”. Non bastava la delirante trovata della maglia 88 da proibire “contro il nazismo”, adesso c’è pure la discriminazione ultrà per Abou. Che dite, ci fidiamo? Ma io dico che possiamo anche farne a meno: Faraone ha una rotta politica sinuosa come quella di capitana Carola, di cui è stato adorante nostromo; Bonelli è uno dei responsabili della clamorosa operazione Abou, il sindacalista dei miei stivali portato a Montecitorio senza voler vedere tutto quello che combinava il clan familiare, roba che, una volta emersa, e tuttora sotto indagine, lo ha lestamente indotto a dissociarsi personalmente e come partito.

E adesso fanno i giulebbosi da Libro Cuore, i Derossi, i Garrone? Lacrimano per gli ululati alla luna contro questo Figaro dei diritti, questo Braveheart migrante? Stardi senza gloria, ecco cosa sono. Perché il loro afflato sentimentale, signor presidente, lascia se mai sospettare, e noi sospettiamo volentieri, tutt’altre intenzioni, prima fra tutte insinuare che nel Parlamento a maggioranza destroide regni il razzismo etnico, insomma la solita miserabile polemica cui s’attacca chi ha finito gli argomenti politici, anche perché non li ha mai avuti e se li aveva erano cotti e immangiabili. Magari, e di conseguenza, covano pure certe prove tecniche di annessione o connessione, son codesti due partitelli amatoriali e i loro segretari son gente che quanto ad alleanze non va mai troppo per il sottile.

Ma famo a capisse. Nessuno nega in linea di princìpio che nella maggioranza allignino tentazioni becere, i precedenti non mancano, il Calderoli dell’orango (alla Kyenge), tante sparate fuori controllo e fuori di testa di stampo veramente insopportabile sono passate agli annali. Però, c’è un però. Ed è che sentire questo Grand. Uff. Demagog. Vittimon. di carriera accusare a vanvera di mancati diritti per gli immigrati “che pagano le tasse come gli italiani”, vale a dire l’ennesima uscita da sparafucile, ingenera sì muggiti & boati: però non per belluine pulsioni razziali, semplicemente per l’esasperazione che si fa ironia. I diritti, compagno Abou? Ancora parla questo, dopo quanto è sgorgato dalle coop del parentado, mama Africa Mukamitsindo, moglie Lady Gucci miss Eleganza?

Abbiamo sempre la memoria troppo corta da queste parti. Ma sentir parlare di diritti uno accusato di travolgerli dagli stessi migranti; uno il cui clan (sia detto in senso tecnico, neutro, tanto per non ripetere sempre la famiglia) è sospettato d’aver fatto sparire decine di milioni di euro in finanziamenti pubblici, di aver dribblato le tasse come non ci fosse un domani, d’aver raccattato migranti per farli vivere peggio dei maiali, e queste non sono insinuazioni nostre ma supposizioni degli inquirenti, corroborate pure da qualche ex compagna di partito; uno che richiesto di spiegare come potesse pagarsi il mutuo della villetta da nullatenente agitata un libercolo che avrà venduto sì e no qualche manciata di copie; uno che non ha mai chiarito una circostanza che fosse una e alla fine ha mollato tutti, pure i parenti, pur di non mollare lo scranno.

Per approfondire:

Ebbene, che a fronte di certe situazioni si debba ancora sentir parlare il Masaniello della Costa d’Avorio, nel frattempo approdato al Gruppo Misto o dove che sia, ecco, questo grida vendetta a Dio, al Parlamento e alla decenza. Altro che muggiti. Una volta tanto Bonelli ai tempi della rottura l’aveva detta giusta: non è questione di risvolti penali (che nessun giudice ha mosso al deputato) ma di faccende personali, sono cose che hanno a che fare, se non con il codice, con la coscienza. Soumahoro in Parlamento non dovrebbe più starci, non è proponibile, e se parla è ridicolo anche perché tratta faccende sulle quali ha perso ogni credibilità. Invece ci sta, continua a pontificare, in modo grottesco, e con toni ancor più grotteschi, melensi con uno spiccato retrogusto ipocrita, almeno al nostro palato, c’è chi lo martirizza. Essu, eddai, e sibbono.

Ovviamente su questa ennesima farsa i giornali progressisti, si sono fiondati e l’interessato non ha perso un attimo ad inzupparci il biscotto: sono un perseguitato, sono l’unico che pensa ai migranti (grazie, facciamo da soli, gli risponderebbero i migranti), non mi farò intimidire da atteggiamenti di deriva razzista, dice che tra poco risfodera pure gli stivali di gomma, mai restituiti al legittimo proprietario, un migrante. Come no, e Madonna è quasi morta per colpa dei cambiamenti climatici visto che siamo nell’estate più torrida degli ultimi seicentomila anni. Peccato sia estate, se no Zoro e Damilano potevano chiamarlo e l’operazione simpatia ricominciava. Dai, ne riparliamo a settembre, che tanto fra un po’ si va in vacanza, si ripongono gli stivali, si prendon su pinne, fucile ed occhiali.

Max Del Papa, 30 giugno 2023