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Caro Porro, ho la sclerosi: la palestra per me è “attività essenziale”

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Caro dottor Porro,

sono Ivan Cottini, modello e ballerino malato di sclerosi multipla. Per come ho scelto di vivere, sono diventato il simbolo mondiale della lotta alla malattia, e della diversità ne ho fatto un’arte perché la diversità è bellezza. Sono molto preoccupato ed anche incazzato per questa situazione. Ci ritroviamo di nuovo punto a capo, non è stato preso nessun provvedimento anche a livello sanitario e a chiudere per primi sono sempre quelle categorie più flagellate anche nella prima parte, come le palestre, scuole di danza.

Immaginate quante persone con difficoltà motorie hanno bisogno della palestra per i loro esercizi. Anche le tantissime persone disabili, anche con problemi mentali, che vanno nelle scuole di danza, nei centri sportivi, che è la loro unica maniera per sentirsi integrati ed accettati in questo mondo e adesso si trovano nuovamente a casa. Noi malati, lo spauracchio di non avere di nuovo più le terapie domiciliari ed anche il fatto di accedere agli ospedali è un disastro. Non dimentichiamoci che in Italia, ogni giorno muoiono quasi 2000 persone per patologie o malattie. Adesso tutte quelle visite di screening per tenerci controllati, le mappature dei tumori e quant’altro viene tutto rimandato o fatto col contagocce. Quindi noi ci ritroveremo tra qualche mese con una moria di persone che sono molto più del Covid.

Io sto iniziando a riprendermi ora dal precedente lockdown e mancata assistenza fisioterapica domiciliare e soprattutto il ballo e le mie lezioni di danza che per me è stato un trauma sia psicologico ma soprattutto fisico perché la malattia mi ha mangiato ancora parti del corpo che nessuno mi ridà più. In questi 7 anni di sclerosi, mi sono rimboccato le maniche, ripreso la vita e l’ho trasformata e adesso me la sto vedendo portare via di nuovo e questo non è accettabile. Siamo stanchi dei continui sacrifici che ci vengono chiesti senza nulla in cambio. Non è accettabile fermare il ballo, la danza e tutto ciò che è arte ed integrazione e soprattutto non è accettabile e non ci si può permettere di fermare di nuovo tutto.

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