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Caro Porro, sono un endocrinologo: ti spiego perché Khelif ha troppo vantaggio

L’algerina oggi lotta per l’oro olimpico a Parigi 2024. Mi scrive un medico per spiegarmi le cose come stanno

Imane Khelif © Pattadis Walarput e ADragan tramite Canva.com

Caro Nicola,

ormai se ne leggono di tutti i colori, ma dopo il lodevole articolo di Franco Battaglia del 6.08 e quello, più documentato, di Punzi di oggi, devo, come medico endocrinologo, fare qualche precisazione.

Nel caso della Sindrome di Morris (femminilizzazione testicolare) il soggetto pur essendo XY nasce e cresce con caratteri femminili perché i suoi tessuti sono insensibili (non riconoscono lo stimolo) del testosterone, è quindi come se non lo avessero. Non hanno nemmeno l’utero/ovaie, son bellissime ma non possono concepire o partorire.

Tutt’altro è il caso delle 2 pugili in questione. Qui il fenotipo femminile o non decisamente maschile alla nascita le fa identificare come femmine ma la produzione di testosterone comporta la crescita di massa muscolare e ossea da uomo e viraggio del fenotipo (aspetto) verso il maschile.

Quindi per l’anagrafe tutto ok ma per lo sport no.

Assurdo dire che poiché si sono riscontrati valori di testosterone nella norma le atlete siano “a posto”. Basta infatti praticare delle iniezioni (utilizzate in medicina per bloccare l’ormone nei pazienti con K prostata) per abbassare al minimo i livelli di testosterone che, comunque, ha già prodotto sul fisico tutte le evidenti modificazioni mascoline.

Basterebbe spiegare chiaramente queste cose (non è certo compito del giornalista) per evitare tante discussioni. Con cordialità e stima,

Un medico vecchio zuppista
Adriana Loglio

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