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Chi prenderà il posto della Merkel - Seconda parte

Prima l’inettitudine di Barack Obama poi le improvvisazioni di Donald Trump hanno dato spazio alla Merkel per essere la più intransigente ecologista mentre la fabbrica “centrale” della Germania truccava i suoi motori diesel, la più severa castigatrice degli imbrogli finanziari greci e insieme la sponsorizzatrice di Wirecard, la castigatrice di chi dialogava troppo con Mosca mentre un ex cancelliere diventava presidente della Rosneft, la più ferma sostenitrice di una politica estera basata sui principi e la protettrice di Recep Tayyip Erdoğan nonché la fautrice di un accordo commerciale con Pechino, senza neppure consultarsi con la nuova Casa Bianca. L’impressione, anche valutando l’andamento della corsa per il cancellierato tedesco è che questa linea non sia più perseguibile. Magari spunterà una Germania meno “atlantica” ma in quel caso sarà frutto di una maggioranza Verdi-Sp-Linke.

 

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