Politica

Come l’Istituto Luce: il Tg1 festeggia il “compleanno” di Draghi - Seconda parte

Il servizio da cinegiornale per un anno di governo di Supermario. Una sequela di successi con accenti di tenerezza

Nulla di tutto questo nel servizio del Tg1 su Draghi, dove tutto è in ordine, armonioso, vincente e il potere si prende cura dei cittadini e il capo del potere vigila sereno ma incisivo per la pace feconda di tutti. “Il compleanno di Draghi”, pare il titolo allusivo di un pornazzo, ma, per dare a ciascuno quello che è suo, va detto che non è stato il solo e non è stata tutta farina del sacco: poche ore prima dell’edizione del servizietto pubblico era uscita un’Ansa che, a rileggerla, pare il testo della celebrazione telegiornalistica serale. Tu chiamale, se vuoi, sinergie: il Tg1 sta all’Istituto Luce come l’Ansa sta all’Agenzia Stefani. Con una differenza: manca completamente la fronda interna, il “Mussolini ha sempre ragione” di Longanesi che irritava ma in fondo divertiva il Duce, uomo di giornali.

Qui il tecnico ha il senso dell’umorismo di un frigorifero, non tollera spirito, se non di servizio, e il Tg1, che da due anni insegue cadaveri ed entusiasti di ogni norma autoritaria in base ai dati grezzi, pare un TG Groupie di ogni Palazzo. Ad maiora comunque, ché si può sempre far meglio. Se solo abolissero almeno tutte quelle carte, quei corsi di formazione, quelle balle sull’etica, la deontologia e l’opportuno distacco del giornalista; solo questo, una leale, onesta, seria presa d’atto che la situazione è ridicola, così almeno a cena ci concediamo riso amaro al succo di Tg.

Max del Papa, 13 febbraio 2022

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