Chiesa

Conservatore o progressista? Chi è il nuovo Papa Prevost

L’americano ha scelto il nome di Leone XIV ma s’è già acceso il dibattito sulle sue posizioni

papa prevost

È l’americano Robert Francis Prevost il nuovo Papa: ha scelto il nome di Leone XIV. È il 267° Papa della storia della Chiesa cattolica e succede a Francesco in un momento segnato da profondi cambiamenti e tensioni interne. Tra i primi compiti che lo attendono, quello — tutt’altro che semplice — di ricomporre le diverse anime del cattolicesimo globale.

Chi è il nuovo Papa

Nato a Chicago il 14 settembre 1955, il nuovo Pontefice è cresciuto spiritualmente nell’Ordine di Sant’Agostino, al quale si è unito nel 1977, entrando nel noviziato della Provincia di Nostra Signora del Buon Consiglio, a Saint Louis. Ha emesso i voti solenni nel 1981, ed è stato ordinato sacerdote il 19 giugno 1982, dopo aver conseguito la licenza in Teologia presso la Catholic Theological Union della sua città natale. Successivamente si è trasferito a Roma per proseguire gli studi in Diritto Canonico presso la Pontificia Università San Tommaso d’Aquino, dove ha ottenuto la Licenza nel 1984.

Terminati gli studi, Prevost è stato inviato in missione in Perù, dove ha trascorso oltre un decennio. A partire dal 1985 ha operato nella missione di Chulucanas, per poi trasferirsi a Trujillo nel 1988. Qui ha ricoperto numerosi incarichi: priore di comunità, direttore della formazione per i candidati agostiniani, insegnante e vicario giudiziario dell’arcidiocesi, nonché docente di Diritto Canonico, Patristica e Teologia Morale presso il Seminario Maggiore.

Tornato negli Stati Uniti alla fine degli anni ’90, nel 1999 è stato eletto priore provinciale della Provincia agostiniana di Chicago. Nel 2001 il Capitolo generale dell’Ordine lo ha scelto come priore generale, incarico che gli è stato confermato anche nel 2007. In seguito, Prevost ha assunto un ruolo sempre più centrale anche all’interno dell’episcopato latinoamericano. Dal 2018 al 2023 è stato vicepresidente della Conferenza episcopale peruviana.

Nel 2019 Papa Francesco lo ha nominato membro della Congregazione per il Clero, e l’anno successivo membro della Congregazione per i Vescovi. Nel 2023 è stato chiamato a Roma come prefetto del Dicastero per i Vescovi, incarico di grande responsabilità, che lo ha posto al centro del delicato processo di selezione dei nuovi vescovi nel mondo. Nello stesso anno, il 30 settembre, Francesco lo ha creato cardinale.

Con l’elezione al soglio di Pietro, Leone XIV eredita un pontificato segnato da aperture pastorali, tensioni dottrinali e sfide globali. Come ha ricordato lui stesso nelle prime parole dopo l’elezione, la sua ispirazione rimane Sant’Agostino: una guida spirituale, ma anche un punto di riferimento per affrontare la complessità del presente.

Conservatore o progressista?

Ma in realtà molti si stanno chiedendo: il nuovo Papa è conservatore o progressista? Leone XIV è stato indicato come ideale per il compromesso tra le due anime. Ma su alcuni dossier la sua linea appare chiara. Come riportato dal New York Times, a proposito del mondo Lgbt, parlando ai vescovi nel 2012 ha lamentato il fatto che i media occidentali e la cultura popolare fomentassero “simpatia per credenze e pratiche in contrasto con il Vangelo”. Nello specifico ha citato lo “stile di vita omosessuale e le famiglie alternative composte da partner dello stesso sesso e dai loro figli adottivi”.

E ancora, in qualità di vescovo di Chiclayo, in Perù, si è opposto a un piano governativo di introdurre insegnamenti sul genere nelle scuole. “La promozione dell’ideologia di genere è fonte di confusione, perché cerca di creare generi che non esistono” il suo d’accuse. Invece, a proposito dell’ordinazione diaconale femminile, Prevost affermò che una tale novità non avrebbe risolto i problemi della Chiesa e potrebbe “crearne di nuovi”.

Ma c’è anche da porre l’accento sulla sua vicinanza a Bergoglio, che lo ha chiamato a Roma per assumere un ruolo strategico come quello di prefetto del Dicastero per i Vescovi. Grazie a questa nomina ha gestito centinaia di nomine episcopali e ha contribuito alla formazione della nuova generazione di pastori.

Franco Lodige, 8 maggio 2025

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