Una fumata bianca. I cardinali in Conclave hanno nominato l’erede di Bergoglio che è dunque diventato il 267esimo Papa: si tratta dell’americano Robert Francis Prevost. Il nuovo pontefice – ha scelto il nome di Leone XIV – è stato eletto più velocemente di quanto accadde nel 2013 a Jorge Mario Bergoglio che era stato eletto al quinto scrutinio, sempre nella seconda giornata del conclave. Oltre 45 mila fedeli in Piazza San Pietro, ma il flusso è in aumento. Prevost sarà il primo pontefice americano della storia.
Le prime parole di Leone XIV
“La pace sia con tutti voi. Fratelli e sorelle carissimi questo è il primo saluto del Cristo Risorto, il Buon Pastore che ha dato la vita per il gregge di Dio. Anche io vorrei che questo saluto di pace entrasse nel vostro cuore, raggiungesse le vostre famiglie, a tutte le persone, ovunque siano, a tutti i popoli, a tutta la terra”: queste sono le prime parole di Papa Leone XIV rivolte alla folla in piazza San Pietro.
“Ancora conserviamo nelle nostre orecchie la voce di papa Francesco, che benediceva Roma, e il mondo intero, il giorno di Pasqua. Consentitemi di dar seguito a quella stessa benedizione. Dio ci vuole bene, Dio vi ama tutti. E il male non prevarrà: siamo tutti nelle mani di Dio. Pertanto senza paura, uniti mano nella mano con Dio e tra di noi, andiamo avanti. Siamo discepoli di Cristo, Cristo ci precede. Il mondo ha bisogno della sua luce. L’umanità necessita di lui come il ponte per essere raggiunti da Dio e dal suo amore. Aiutateci a costruire ponti, con il dialogo, per essere sempre in pace. Grazie a Papa Francesco” ha aggiunto Prevost: “Vorrei isolare tutti i fratelli cardinali che hanno scelto me per essere successore di Pietro, per camminare insieme a voi per cerare la pace, la giustizia, e lavorare con gli uomini e le donne, fedeli a Gesù Cristo, per essere missionari”.
Cosa ha fatto il Papa dopo l’elezione
Come da tradizione, dopo la proclamazione, il neoeletto si è ritirato nella cosiddetta “Stanza delle lacrime”, la sacrestia adiacente alla Cappella, dove indossa per la prima volta la veste bianca e i paramenti pontifici. Il nome evocativo del luogo richiama l’intensità emotiva del momento: secondo una consuetudine non scritta, è lì che il nuovo Pontefice si è confrontato, in solitudine, con il peso della missione appena ricevuta. Nella sacrestia sono stati predisposti tre completi papali di taglie diverse, così da poter vestire, almeno approssimativamente, qualsiasi eletto. Celebre, in tal senso, l’episodio relativo a Giovanni XXIII: di corporatura robusta e di bassa statura, si rese necessario adattare in fretta l’abito più ampio con tagli e spille da balia.
Vestito con la talare bianca e la stola, il Papa è rientrato nella Cappella Sistina, dove si è svolta una breve preghiera e riceve l’omaggio dei cardinali elettori. Solo al termine di questo momento riservato, il Pontefice si è preparato per il primo incontro con il popolo: dalla Loggia delle Benedizioni della Basilica di San Pietro, il cardinale protodiacono ha pronunciato la celebre formula «Annuntio vobis gaudium magnum: Habemus Papam». Pochi minuti dopo, il mondo ha visto per la prima volta il volto del nuovo successore di Pietro. Nel cerimoniale originario era previsto che il Papa si limitasse a impartire la benedizione Urbi et Orbi, mentre le sue prime parole ufficiali sarebbero giunte solo durante la Messa di Intronizzazione. Tuttavia, la prassi si è evoluta: nel 1978, fu Giovanni Paolo II a rompere il protocollo con un’espressione rimasta celebre — «Se mi sbaglio mi corrigerete» — seguita, nel 2013, dal semplice «Buonasera» con cui si presentò Papa Francesco, il primo Pontefice proveniente dal continente americano.
Il conclave
Il Conclave per l’elezione del 267° Pontefice della Chiesa cattolica ha preso il via alle 16:30 di ieri, martedì 7 maggio, con la formula rituale «Extra omnes», il maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, monsignor Diego Ravelli, ha disposto la chiusura delle porte della Cappella Sistina. Da quel momento, l’assemblea dei cardinali elettori è rimasta riunita per iniziare le votazioni. All’interno della cappella sono rimasti 133 cardinali, in rappresentanza di 66 Paesi, chiamati a scegliere il successore di Pietro. Prima dell’inizio delle operazioni, il cardinale Raniero Cantalamessa ha tenuto l’ultima meditazione, secondo quanto previsto dal protocollo. Il resto è storia.
Franco Lodige, 8 maggio 2025
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