Politica

Così gli antifà hanno stuprato il 25 aprile

Con le loro condotte stracariche di becera ideologia, i post comunisti sono riusciti in una duplice disastrosa impresa

antifascisti 25 aprile

In fondo lo sapevamo già. Eravamo pienamente coscienti che sarebbe andata così. E d’altronde, conoscendo bene gli interpreti e il loro consueto fare, non avremmo potuto aspettarci null’altro. Era già tutto scritto. E infatti, è andata proprio nella maniera in cui ci saremmo aspettati alla vigilia. Con il solito atteggiamento intollerante ed altezzoso, tipico di chi sente perennemente nella ragione perché “dalla parte giusta della storia”, gli antifà da piazza e da salotto sono riusciti a svuotare di ogni significato storico il 25 aprile e a svilire il concetto stesso di Liberazione.

Il rancore e la violenza delle piazze antifasciste, unitamente al dilagare di sentimenti antiatlantici e antisemiti protesi sino alla caccia all’ebreo, e al sostegno incondizionato a cause dichiaratamente antioccidentali, rappresentano infatti l’esatto contrario di ciò che il 25 aprile dovrebbe incarnare. La prova provata che, almeno per questa volta, sono loro, gli eroici e moralmente superiori antifà, a trovarsi dalla parte sbagliata della storia.

Ebbene sì. Hanno creato un clima infame. Anche a distanza di quasi ottant’anni dalla fine del secondo conflitto mondiale, del tanto richiamato clima di pacificazione post liberazione non pare esservi traccia, al contrario, la mal e mai digerita superiorità politica ed elettorale del centrodestra di governo tende sempre più ad infuocare gli irrequieti animi dei rossi fino a ristabilire un clima da guerra civile che veramente nulla ha a che vedere con i valori della Liberazione. Così, con le loro condotte stracariche di becera ideologia, i post comunisti sono riusciti in una duplice disastrosa impresa: ‘impossessarsi’ idealmente del 25 aprile, come fosse la festa di una sola parte d’Italia, ovviamente quella che sta a sinistra, e non di un intero paese liberato dalla tragica esperienza fascista, e poi demolire a colpi di odio e di ignoranza il significato storico della Liberazione.

Non era affatto semplice, ma, di questo bisogna dargliene atto, gli antifà ci sono riusciti a pieno: hanno brutalmente struprato il 25 aprile, infangato l’importante carico di storia che un tale avvenimento si porta dietro e preso a calci il concetto stesso di libertà. In questo bisogna dunque dare ragione a Pasolini: “nulla è peggio del fascismo degli antifascisti”.

Salvatore Di Bartolo, 27 aprile 2024

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