Salute

Fine pandemia mai

Covid, i risultati dei tamponi ai cinesi. Schillaci: “La notizia è rassicurante”

Il ministro della Salute al Senato spiega lo stato della lotta al Covid. E rassicura sulle varianti

Salute

Il ministro Orazio Schillaci informa il Senato sul covid. E lo fa il giorno dopo aver disposto l’obbligo di tampone per chi arriva in aereo dalla Cina. Le domande sono tante: c’è il rischio che la pandemia riprenda pure in Italia? Di quale “variante” erano portatori i cinesi sbarcati e tamponati ieri? I vaccini saranno in grado di proteggerci? Siamo di fronte a un falso allarme?

Schillaci e il caso cinese

Per Schillaci in Cina si è verificato “un unicum paradossale” nella gestione della pandemia. “Le immagini delle megalopoli sono state un’icona della malattia, norme impressionati e inaccettabili per una democrazia. Solo 4 milioni di casi segnalati a fine novembre. Poche le vaccinazioni, scarso livello di protezione dei vaccini utilizzati, poche dosi di chiamo”. Il punto sanitario, spiega il ministro della Salute, è che a Pechino e dintorni “Omicron fino a poco tempo fa ha circolato poco con una bassa immunità ibrida”. Fino ad arrivare all’odierna “tempesta perfetta”. Quando i cittadini cinesi si sono ribellati a due anni di restrizioni sanitarie, il governo è stato costretto a fare alcuni passi indietro nella folle ricerca del “Covid Zero” e così il virus si è diffuso in una popolazione poco vaccinata e poco immunizzata naturalmente.

Per approfondire

La variante Omicron

Come noto, la decisione prima lombarda e poi del governo di sottoporre a tamponi i cinesi sbarcati negli aeroporti ha uno scopo ben preciso: capire se le varianti di cui sono infetti (il 50% è risultato positivo) è una mutazione già conosciuta in Italia oppure no. “I primi risultati di laboratorio – rassicura Schillaci – evidenziano in Cina la circolazione di varianti e sotto-varianti già presenti nel nostro territorio e questa è la notizia più rassicurante“. Resta però necessario un “costante monitoraggio” sul territorio nazionale, visto e considerato che dalla Cina arrivano “poche informazioni”. Per Schillaci comunque bisogna “evitare interpretazioni allarmistiche”. “Al momento – ha aggiunto – le varianti che alimentano i casi in Cina sono le stesse che già circolano da tempo a livello globale”.

Le mosse del governo (e di Forza Italia)

Il governo, intanto, ha prorogato l’obbligo di uso delle mascherine nelle Rsa e in ospedale fino al 30 aprile prossimo. Anche Giorgia Meloni in conferenza stampa ha precisato che il suo esecutivo intende “monitorare” la situazione, puntando su informazione e mascherine, ma senza replicare lockdown o restrizioni varie. Qualche tensione potrebbe emergere con Forza Italia, basti pensare alla decisione di Licia Ronzulli nei giorni scorsi di non votare il decreto sul reintegro dei medici non vaccinati. E infatti oggi Maurizio Gasparri ha invitato “il governo a rilanciare la campagna vaccinale sulla quarta dose: questa è la richiesta che arriva da Forza Italia”.

La questione è scottante anche sul piano europeo. “Dal 27 mattina – ha aggiunto il ministro Schillaci – ho preso contatti con il Centro europeo per la diagnosi e il controllo delle malattie, Ecdc, per un continuo scambio di informazioni”. Il commissario Ue ha poi confermato che Bruxelles si sta muovendo per un coordinamento degli stati dell’Unione.

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