Covid sotto i 40 anni: il vaccino serve davvero?

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di Paolo Becchi, Giovanni Zibordi, Nicola Trevisan

La notizia che questo mese domina sui giornali è: “l’Istituto superiore di sanità conferma che di Covid oramai muoiono in Italia soltanto i non vaccinati”.  Ci auguriamo che possa essere così, che le persone a rischio Covid possano eliminare questo rischio vaccinandosi.

Sino a poco tempo fa dominava però un’altra notizia. Le autorità sanitarie, italiane, americane, inglesi, l’OMS e le case farmaceutiche, ripetevano che vaccinandosi non ci si contagia più e non si contagia (lo stesso ha dichiarato Draghi di recente). Ora però hanno fatto marcia indietro, i giornali sono pieni di storie e statistiche di vaccinati contagiati e persino il Dott. Fauci ha dichiarato il 28 luglio: “Se guardi alla carica virale in una persona vaccinata che si contagia con la “Delta” è esattamente la stessa di una persona non vaccinata”. Lo si ammette perché i dati mostrano che, nei paesi che hanno vaccinato per primi, come Israele e la Gran Bretagna, i positivi fra i vaccinati sono di più ora rispetto ai non vaccinati. Dopo un anno in cui hanno detto il contrario, ora anche i nostri virologi sono costretti ad ammettere che vaccinandoti ti contagi lo stesso (e puoi contagiare). Se le cose stanno in questi termini il “falso ideologico” compiuto da Draghi ci pare palese. Ed è su questo falso che si è costruita la giustificazione ideologica del pass.

Il “lascia passare” (green pass) non ha senso, visto che doveva evitare di essere contagiati ma se i vaccinati contagiano allo stesso modo dei non vaccinati, a cosa serve essere seduti al tavolo solo tra vaccinati?

La nuova narrazione è diventata allora la seguente: anche se ti puoi contagiare lo stesso, però non muori a differenza del non vaccinato. E si citano dati dell’Istituto Superiore di Sanità che esaminiamo.

Prima però va notato che i dati di Israele, il paese guida che ha vaccinato per primo e quindi predice quello che poi avviene ad altri, smentiscono l’idea che i malati gravi siano solo i vaccinati.

Come si vede qui sotto, ora il 63% dei casi gravi di ospedalizzazione Covid in Israele sono di vaccinati. Riproduciamo la tabella che il Ministero della Sanità israeliano pubblica sul suo canale Telegram @MOHreport ogni settimana. Mostra che i “non vaccinati” sono il 36.8% dei casi ospedalizzati in condizioni critiche. Per cui i vaccinati sono (100-36,8) il 63,2%. Su Israele rimandiamo all’analisi fatta a questo link.

Questa è la situazione attuale di Israele, non solo i vaccinati si contagiano quanto i non vaccinati, ma finiscono ammalati (in condizioni critiche) quanto gli altri non vaccinati.

Vediamo ora l’Italia. Innanzitutto, il fatto clamoroso è che i decessi Covid sono crollati da oltre 500 al giorno questo inverno a circa 10 al giorno. Questo viene citato come prova del fatto che i vaccini funzionano, ma i decessi Covid sono crollati sia l’anno scorso che quest’anno allo stesso identico modo.

I decessi Covid sono quasi tutti tra gli anziani e questi sono stati vaccinati in ordine di età decrescente per primi; ISS dichiara che “al 21 luglio 2021, circa il 93% degli ultraottantenni in Italia ha ricevuto almeno una dose di vaccino e più del 90% ha completato il ciclo vaccinale”.

Se allora i decessi Covid per motivi stagionali (o di progressiva immunità naturale o altro) anche quest’anno si azzerano come l’anno scorso, si rileva una riduzione del 96 o 97% dei decessi tra i vaccinati semplicemente perché, con la stagione, come l’anno scorso, il Covid cala del 96 o 97%.  Affermare che grazie al vaccino si sono quasi azzerati i decessi in queste fasce d’età non è corretto; in quanto siamo a luglio e la prova della vera efficacia l’avremo in autunno.

I giornali però citano i dati dell’ISS che evidenziano come nell’ultimo mese ci siano stati molti più decessi tra i non vaccinati che tra i vaccinati, sia come numero totale che come percentuale relativa.

Ad esempio, tra 80enni, dove quasi il 90% è vaccinato, i decessi con Covid tra il 4 giugno e il 4 luglio erano 106 tra i non vaccinati e 47 tra i vaccinati (35 due dosi + 12 una dose). E tra i 60 e gli 80 anni, dove la media dei vaccinati è intorno all’81% i decessi non vaccinati sono 103 in un mese e quelli vaccinati 40 (30 due dosi + 10 una dose).

Se quindi consideriamo come protetti quelli che hanno avuto almeno una dose ci sono 93 morti vaccinati e 250 morti non vaccinati. Se consideriamo solo quelli con due dosi ci sarebbero 47 decessi contro 250.

Ora, anche in Israele era così nei primi mesi, ma come si è appena visto poi la situazione è cambiata e i morti sono ora nelle stesse proporzioni tra vaccinati e non vaccinati. Infatti, ora si leggono articoli e dichiarazioni sui media israeliani e da parte del nuovo governo sul fatto che dopo quattro mesi circa l’efficacia del vaccino Pfizer e Moderna è calata.

Il punto però è che in un mese ci sono stati solo 250 decessi anche tra i non vaccinati. In Italia in un mese, a seconda della stagione, ci sono dai 50 a 60 mila decessi. In altre parole, ora il 99,5% dei decessi non c’entrano niente con la Covid. Anche chi non si vaccina ha quindi ora poco da temere dal Covid. Se i decessi Covid sono ora (ma anche l’anno scorso in questa stagione) in totale intorno allo 0,6% del totale, ci si dovrebbe preoccupare degli altri 99,4% di decessi per tumori, cuore, infezioni varie, suicidi ecc. Stiamo, insomma, discutendo sul fatto che 250 persone non vaccinate e 93 vaccinate in tutto o in parte sono decedute su un totale di circa 50mila morti per tante altre cause.

Il problema vero però è sempre, come abbiamo provato nei nostri precedenti articoli a evidenziare, la distribuzione per età estremamente squilibrata dei malati Covid che sono intorno agli 80 anni, mente ora con la vaccinazione di massa i morti molto più giovani. Per ora i media e i politici (quasi tutti) infilano la testa nella sabbia e non vogliono sentire parlare del fatto che da quando si vaccina ci sono centinaia di decessi di età media molto più bassa e anche molti giovani. Nella fascia sotto i 40 anni la tabella dell’ISS mostra solo tre morti Covid non vaccinati. Ma quanti sono stati i morti, sotto i 40 anni, successivi alla vaccinazione nello stesso periodo?

I morti non vaccinati sotto i 40 anni sono, come mostra infatti l’ISS nella tabella tre decessi in un mese.  Gli italiani sotto i 40 anni sono poco meno di 30 milioni. Stiamo quindi facendo vaccinare questi 30 milioni di persone perché tre sono deceduti in un mese con Covid. Purtroppo, però, se si leggono le cronache locali, i morti sotto i 40 anni che si erano vaccinati nell’ultimo mese, e che non erano affatto malati, sono molti di più dei tre indicati nel report dell’ISS. Possiamo stimare da cinque a dieci volte di più.

Non possiamo qui riassumere uno per uno i ritagli di giornali che riportano giovani e adulti sotto i 40 anni che sono morti improvvisamente entro un mese dalla vaccinazione per ragioni di spazio. Ma chiunque può controllare che certi giorni ci sono un paio di casi e parliamo di persone sane, che non era in cura e non avevano patologie, morte nel sonno o stroncate improvvisamente mentre erano a cena o sul campo di calcio. Ovviamente viene detto che non è provata la correlazione, ma i “morti Covid” sono stati considerati tali perché avvenuti entro un mese da un tampone positivo, anche quando si trattava di 90 anni con diverse patologie dove il referto esatto di morte può essere difficile.

Il problema non sono i tre morti non vaccinati sotto i 40 anni, il problema sono i dieci o venti morti sotto i 40 anni al mese che si leggono ora nelle cronache locali, ma che da noi nessuna istituzione vuole rilevare e nessuna forza politica chiede di farlo. Parliamo di tanti casi persone che non avevano alcun problema di salute e hanno in comune la vaccinazione.

Quanti sono i morti nello stesso mese sotto i 40 anni dopo che si sono vaccinati per la Covid e che prima della vaccinazione erano sani? L’ISS non fornisce dati sui vaccinati giovani e adulti sani poi deceduti, ma i casi sospetti ci sono; ed è evidente che questi morti sono molti più di tre al mese, come i “non vaccinati” indicati morti Covid. Insomma, almeno per gli italiani sotto i 40 anni, ha senso costringerli a vaccinarsi tutti indiscriminatamente perché ci sono tre “morti con Covid” , quando le cronache riportano molti più morti “post vaccinazione Covid”?

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