Appunti sudamericani

Cuba, gli orrori del comunismo: cittadini repressi e senza elettricità

Ogni giorno uno sguardo esclusivo sul mondo sudamericano

Domani 6 novembre in Nicaragua ci sono le amministrative e ai dipendenti pubblici è stato ordinato di dimostrare di aver votato

Ieri il partito sandinista al governo ha sguinzagliato i suoi militanti casa per casa per “invitare” le persone a partecipare. Il processo elettorale è senza garanzie e il risultato predeterminato. I funzionari del partito chiedono che i dipendenti pubblici escano dal seggio e mandino un “selfie” del loro dito macchiato d’inchiostro ai gruppi di WhatsApp del regime. Se non lo fanno saranno licenziati.

Petro affossa l’economia con la legge fiscale approvata ieri

Le compagnie petrolifere hanno due nuovi obblighi: il loro reddito sarà tassato tra il 35 e il 60%, a seconda del prezzo internazionale del greggio, e le royalties che pagano alle regioni dove sfruttano le risorse non saranno più dedotte dalle loro tasse. Aumentate le tasse sulla carne di hamburger, cioccolato, cereali, salse, pasticcini e bevande in lattina. Aumentata anche la tassa sui dividendi d’impresa al 20%. Aumentate anche le tasse sulle società finanziarie, così come quelle sugli impianti idroelettrici, che pagheranno così il 40% del loro reddito. Intanto Petro firma la legge che apre a tutti i gruppi armati illegali. Il progetto mira alla “pace totale” in Colombia e si propone “lo smantellamento pacifico della criminalità”.

Il regime di Cuba manda in onda spot di propaganda attraverso il suo apparato mediatico affermando che i cittadini cubani sono “contenti” dei blackout quotidiani e offrendo suggerimenti per sfruttare al massimo le tre ore di elettricità che ricevono al giorno.

Non è Orwell. È vero. Intanto per soffocare le proteste anti blackout ci sono state 400 azioni repressive a Cuba, solo in ottobre come denunciato ieri dall’Osservatorio cubano dei diritti umani

La Kirchner accusa uomini d’affari legati a Macri di pagare il suo attentatore. E aggiunge “se ce l’ha fatta Lula posso farcela anche io”, facendo intravedere la possibilità di una sua candidatura presidenziale il prossimo anno

“Quelli che mi hanno aggredito erano persone pagate da uomini d’affari che si identificavano con il governo precedente, con il macrismo”. ha assicurato la vicepresidente argentina. Lula ha vinto facendolo diventare il campione del mondo nella lotta contro la legge, ovvero il “Lawfare”, una teoria bizzarra che dice che la giustizia non è giustizia ma uno strumento per perseguitare gli oppositori. Qualcosa che il kirchnerismo appoggia, attaccando con ogni mezzo i giudici che cercano di svolgere il proprio lavoro come previsto dalla legge, a volte arrivando anche a silenziarli come nel caso di Nisman. Lula, che era stato condannato per corruzione, ha vinto e Cristina ha iniziato ieri la sua campagna in vista delle presidenziali 2023 con un messaggio chiaro: “se Lula ce l’ha fatta, perché io non dovrei?”. Obiettivo fare credere alla gente di essere una politica perseguitata che la gente con il voto popolare finalmente riscatterà.

Al via accordo di cooperazione nucleare tra Stati Uniti e Messico

Gli Stati Uniti e il Messico hanno lanciato il loro primo patto di cooperazione per l’energia nucleare per scopi pacifici, che consente il trasferimento di apparecchiature nucleari tra i paesi. “L’accordo rafforzerà le nostre relazioni diplomatiche ed economiche”, ha detto il Dipartimento di Stato USA in una nota. Il cosiddetto Accordo di cooperazione per l’uso pacifico dell’energia nucleare disciplina il trasferimento dagli Stati Uniti al Messico di materiale nucleare, apparecchiature come reattori, componenti e informazioni per la ricerca e la produzione di energia nucleare.

Maduro chiede il diritto di voto all’Assemblea generale delle Nazioni Unite

È sospeso da tre anni perché non ha più pagato le quote dovute dal suo paese ONU. Maduro dice che non può farlo a causa delle sanzioni introdotte dagli Stati Uniti.