Politica

“Danno erariale”. Guai per i Serra Boys: la piazza “a scrocco” finisce in procura

L’evento di Piazza del Popolo a spese del Comune di Roma. La Lega chiede alla procura contabile di indagare: “Era una manifestazione divisiva”

Michele Serra manifestazione Europa

Il documento è stato consegnato alla Corte dei Conti poco fa. A presentarlo è stata la Lega dopo aver letto lo scoop del Giornale sulla manifestazione “Una Piazza per l’Europa – Tante città, un’unica voce” del 15 marzo 2025 in Piazza del Popolo a Roma. Evento invocato da un giornalista, rilanciato dal suo quotidiano Repubblica, molto politico vista la presenza in piazza della sinistra più o meno unita, eppure pagato dai contribuenti romani. Per la stessa vicenda, il partito di Matteo Salvini porterà documentazione anche in Procura.

A depositare l’esposto sono stati due consiglieri comunali leghisti, Fabrizio Santori e Maurizio Politi, che chiedono ai magistrati contabili del Lazio “di verificare eventuali profili di danno erariale e violazioni delle normative vigenti in materia di gestione delle risorse pubbliche”. “Secondo quanto riportato da fonti di stampa e da ricostruzioni istituzionali – si legge nel testo – per l’organizzazione di tale evento Roma Capitale ha speso 270.000 euro, somma utilizzata per coprire costi di palco, impianto audio e video, transenne, sospensione della ZTL, pulizia straordinaria e impiego della Polizia Locale”. I leghisti contestano anche la presenza del sindaco Gualtieri “indossando la fascia tricolore” nonostante “la manifesta natura politica divisiva dell’evento” e nonostante in altre occasioni abbia “negato l’utilizzo delle sale istituzionali in Campidoglio per eventi promossi da associazioni su temi da lui ritenuti ‘divisivi’, arrivando persino a modificare in fretta e furia il regolamento per la concessione di spazi istituzionali, dimostrando un criterio discrezionale e arbitrario nell’uso delle risorse pubbliche”.

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Gli esempi non mancano. I consiglieri ricordano che “nel mese di ottobre del 2022”, l’Amministrazione Capitolina negò “l’utilizzo di una delle Sale del Campidoglio per la realizzazione di un evento” con la scusa che “deve essere un impegno comune quello di evitare toni e motivi di aperta contrapposizione e propaganda soprattutto su temi sensibili e divisivi”. Non solo. “Successivamente nel mese di gennaio del 2023 – denunciano i leghisti – veniva nuovamente negato l’utilizzo di una delle Sale del Campidoglio” vista la “presenza di tematiche delicate e oggetto di forti contrasti che attengono esclusivamente alla coscienza dei singoli per la loro incidenza sui diritti fondamentali della persona costituzionalmente garantiti”.

I due consiglieri della Lega sono convinti che “l’uso di risorse pubbliche per eventi a carattere politico e divisivo solleva gravi interrogativi sulla corretta gestione delle finanze pubbliche e sull’imparzialità dell’azione amministrativa”. Inoltre, “l’organizzazione e il finanziamento diretto dell’evento da parte di Roma Capitale appaiono ingiustificati sotto il profilo dell’interesse pubblico e potrebbero configurare un illecito impiego di risorse pubbliche”. Senza contare che al momento, e questo l’ha verificato anche nicolaporro.it cercando maggiori informazioni sul finanziamento erogato, “non risultano pubblicate delibere di Giunta o atti amministrativi che giustifichino in modo chiaro e trasparente le ragioni di tale spesa e le relative coperture finanziarie”.

La richiesta ai magistrati contabili è dunque quella “di accertare se a seguito dei fatti ivi descritti sia configurabile un danno erariale, ed ogni altro eventuale profilo di responsabilità amministrativo/contabile in capo all’Amministrazione Capitolina”.