Ora qualcosa in più si può dire. Trump voleva negoziare per “portare a casa” qualcosa; e in effetti l’accordo implica che il Regno Unito apra un po’ qualche settore, a beneficio degli esportatori americani.
È un’impostazione del tutto condivisibile? No: per vari motivi. Gli Usa continuano a penalizzare i loro consumatori e le stesse aziende americane che si riforniscono da produttori stranieri. Una visione liberale elimina ogni dazio e stop. Non alza le barriere per poi lanciarsi in avventurosi negoziati.
Ora comunque la palla passa nel campo di quegli statalisti europei che in queste settimane hanno esaltato – giustamente (ma ipocritamente) – il libero mercato e adesso devono mostrare quanto sono disposti a eliminare sussidi e barriere tecniche. Non c’è motivo di essere troppo ottimisti.
Carlo Lottieri, 10 maggio 2025
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