Salute

De Luca a processo per le “smart card” del vaccino anti Covid

Il governatore e cinque componenti dell’unità di crisi anti-coronavirus nei guai: contestata una spesa inutile da 3,7 milioni di euro per le “smart card” campane

de luca attestato vaccinazione

La Campania torna a fare notizia nell’ambito della campagna vaccinale anti-Covid, non tanto per i risultati ottenuti in quel tragico periodo (per le libertà personali), ma anche per un controverso episodio che sta coinvolgendo il presidente della Regione, Vincenzo De Luca. Il governatore si trova infatti al centro di una vicenda giudiziaria relativa all’acquisto di smart card che attestavano il completamento del piano vaccinale, a quel tempo unico strumento valido per dimostrare lo status di vaccinazione.

De Luca e altri cinque funzionari che facevano parte dell’unità di crisi per l’emergenza coronavirus, sono accusati di aver causato un danno finanziario alla Regione. Due sostituti procuratori contabili Mauro Senatore e Davide Vitale sostengono che De Luca debba risarcire personalmente la Regione con una somma che ammonta a quasi un milione di euro, specificamente 928.725 euro: secondo la Procura contabile, sarebbe “ingiustificata” la spesa di 3,7 milioni per le famose smart card. Infatti, l’acquisto delle smart card è stato considerato un “inutile duplicato” dato che nello stesso periodo, lo Stato stava introducendo il Green Pass, documento che abbiamo contestato e non poco su questo sito ma che – almeno – consisteva in un banale foglio A4 facilmente stampabile da casa da tutti i cittadini. Senza bisogno di card varie. Il Green Pass, come noto, attestava lo stato vaccinale di un individuo, rendendo di fatto superfluo l’utilizzo di queste smart card che, scrive il Corriere, “furono introdotte a maggio 2021, quando c’era già il green pass a livello nazionale”.

Oltre a De Luca, sono stati chiamati in causa la capo della protezione civile regionale Italo Giulivo, il direttore della sanità regionale Antonio Postiglione, Roberta Santaniello, dirigente dell’ufficio di diretta collaborazione del presidente, il dirigente Ugo Trama e il funzionario Massimo Bisogno, i quali dovrebbero risarcire la regione rispettivamente con 742mila, 371mila, 371mila, 371mila e 928mila euro. Prima udienza prevista il 4 luglio.

Che dire: De Luca resta innocente fino a prova contraria. E speriamo per lui non debba risarcire la regione di tasca propria. Di certo, se avessimo evitato di istituire del tutto il Green Pass, di dubbia legittimità costituzionale, per limitare la libertà di circolazione delle persone, tutto questo non sarebbe successo…

Articolo in aggiornamento

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