Politiche green

Direttiva case green: abbiamo vinto noi

Salta la ristrutturazione degli edifici, nessun accordo sulla direttiva. Tutto rinviato a dicembre

© sellingpix tramite Canva.com

Abbiamo vinto. Non sono necessari giri di parole per dare conto di quanto avvenuto a Bruxelles nella notte fra giovedì e venerdì sulla questione “case green”. Era stata convocata una riunione per il tardo pomeriggio, con la modalità “open ended” (vale a dire ad oltranza), del cosiddetto trilogo, e cioè il negoziato fra Parlamento, Commissione e Consiglio europei. L’intento, evidente, era quello di forzare la mano alle forze politiche e ai governi contrari all’impostazione della proposta di direttiva sull’efficientamento energetico degli edifici e giungere alla chiusura di un accordo.

Le cose, però, non sono andate come i sostenitori della direttiva speravano. La notte ha portato consiglio e il buon senso ha prevalso. In particolare, vi è stato il rinvio a una successiva riunione in dicembre e – comunque – sono state eliminate le norme che imponevano l’obbligo di effettuare gli interventi sugli immobili, e cioè l’oggetto del contendere. In luogo dell’obbligo, è stato previsto un generale obiettivo di riduzione percentuale dei consumi energetici sull’intero parco edilizio residenziale, da decidersi da parte degli Stati membri con un piano fino al 2050. Inoltre, sono stati cancellati dal testo i mutui green e gli obblighi di installare colonnine di ricarica e pre-cablare parcheggi negli edifici residenziali esistenti.

Si tratta di una grande vittoria. La Confedilizia ha iniziato ben due anni fa a lanciare l’allarme, a Bruxelles e a Roma, sugli enormi pericoli che l’approvazione della direttiva come impostata avrebbe comportato. Questa battaglia – di principio e di buon senso – è stata lunga e dura. Ma abbiamo vinto. Da soli. Contro gli integralisti del green, contro le categorie interessate a fare soldi sulle spalle dei proprietari e anche contro coloro che proponevano di emendare, differire, attenuare. Bisognava opporsi. Nettamente e duramente. Serviva questo. E ha funzionato.

Bisogna dare atto al governo di avere agito, anche col personale impegno del presidente del Consiglio, per scongiurare un esito infausto. E vanno ringraziate le forze politiche della maggioranza per avere operato, in sede europea, a tutela degli interessi dei proprietari italiani.

Giorgio Spaziani Testa, 15 ottobre 2023

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