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Ecco due strategie per annullare il green pass - Seconda parte

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Il monito di Aldo Moro

Anche l’art. 32 è importante. A breve si discuterà concretamente di obbligo vaccinale, dunque di un trattamento sanitario obbligatorio che può essere consentito solo per legge, ma per la Costituzione “la legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”. Questa disposizione fu voluta da Aldo Moro in sede di lavori preparatori dell’Assemblea Costituente, infatti il leader della Dc fece presente che “si tratta di un problema di libertà individuale che non può non essere garantito dalla Costituzione, quello cioè di affermare che non possono essere imposte obbligatoriamente ai cittadini pratiche sanitarie, se non vi sia una disposizione legislativa, impedendo, per conseguenza, che disposizioni del genere possano essere prese dalle autorità senza l’intervento della legge”. Se l’obbligo arriverà, il governo lo introdurrà con decreto-legge, fregandosene di come tale strumento – nelle intenzioni dei Costituenti – avrebbe dovuto costituire extrema ratio rispetto alla procedura normale di approvazione delle leggi da parte delle Camere. Non è un caso che l’espressione in nessun caso non sia stata più utilizzata in nessun’altra disposizione costituzionale. Moro all’epoca si riferiva al problema della “sterilizzazione e di altri problemi accessori”, ma un vaccino sperimentale non è che ci vada proprio lontano visti gli effetti avversi sempre più frequenti. E non venite a parlarci di emergenza perché, dopo oltre un anno e mezzo, non esiste emergenza al mondo (che non sia una guerra con tanto di deliberazione parlamentare) che giustifichi l’uso continuo e ininterrotto dei decreti-legge.

Che fare? Politicamente ci sarebbe tanto da fare, ma l’impressione è che le forze politiche – senza grosse distinzioni – non abbiamo intenzione di “disturbare il manovratore”. Chi tocca Draghi muore. Da qui le proteste spontanee di piazza: per il 28 agosto è prevista a Roma una grossa manifestazione e anche in altre città proseguono le proteste, e non sappiamo cosa potrà succedere in autunno. Molto dipenderà dagli studenti universitari all’apertura del semestre.

La strada maestra: il ricorso al giudice

Ma vogliamo restare ancora sul terreno del diritto. Il cittadino, studente o professore, al quale fosse impedito concretamente di entrare a scuola o all’Università potrà rivolgersi al giudice ordinario (i docenti, ad esempio, al giudice del lavoro) e chiedere – oltre all’annullamento del provvedimento ritenuto illegittimo – di adire la Corte costituzionale ponendo il quesito se il decreto-legge n. 111/2021 e la sua legge di conversione sono conformi agli artt. 3 e 32 della Costituzione.

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