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Gli hacker di Killnet attaccano Poste. Anzi no..

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Gli hacker di KillNet si erano dati appuntamento questa mattina alle 5:00. Luogo d’incontro, virtuale naturalmente, il territorio italiano. Obiettivo: sferrare l’attacco informatico più potente che l’Italia abbia mai dovuto affrontare. Al momento in cui sto scrivendo queste righe, sembra che la prima parte della mattinata sia trascorsa abbastanza tranquillamente. 

Nessun allarme particolare. 

L’unica nota che sembrava da sottolineare è legata al blocco dei servizi di Poste Italiane. Soprattutto al centro sud ci sono stati parecchi uffici con i sistemi bloccati, blocchi che hanno fatto immediatamente pensare a qualcosa di più grande. Ma dopo i primi titoli di siti e giornali online specializzati che facevano riferimento agli episodi del mattino, è arrivata la secca smentita da parte della Direzione che ha fatto sapere a tutti di come gli hacker russi non avessero nulla a che vedere con il blocco dell’operatività.

Ma ci chiediamo. Se foste a capo di una Banca o di una struttura importante come Poste, una struttura che maneggia denaro dei risparmiatori, ammettereste così facilmente di essere stati presi in castagna da un gruppo di hacker? Non dimentichiamo che lo scopo di KillNet  quello di creare confusione. 

L’ultimo attacco c’era stato qualche giorno fa ed ha reso inaccessibili i siti del Consiglio Superiore della Magistratura, dell’Agenzia per le dogane, dei Beni Culturali ed hanno oscurato i siti di alcuni aeroporti italiani, soprattutto quelli dell’area milanese.

Per i loro attacchi quelli di KillNet usano dei sistemi di hackeraggio chiamati DDOS (Distribuite Denial of Service). In pratica si tratta di attacchi che bloccano l’interruzione distributiva del servizio senza però andare ad intaccare le strutture di hardware delle macchine interessate.

Sui social naturalmente massima attenzione sull’argomento condita dalla solita italica ironia. Alcuni la usano (l’ironia) per ipotizzare che gli attacchi informatici possano rendere più efficienti treni, aerei e altri mezzi di trasporto, mentre altri chiedono ai pirati della rete di colpire conti correnti e beni soprattutto del mondo politico.

Battute a parte, comunque, la situazione che si sta determinando è maledettamente seria. L’agenzia Italiana per la Cybersecurity sottolinea come ci siano segnali forti di attacchi imminenti contro l’Italia.

Non è un gioco, anzi si tratta di un nuovo livello di una guerra che sembra sempre più senza frontiere e con pochi punti in comune con quelle combattute finora.

Leopoldo Gasbarro, 30 maggio 2022

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