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Lezione di amore, ottimismo e impresa: Ennio Doris

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Ennio Doris. L’uomo che ha cambiato il modo di fare banca puntando su innovazione, formazione ma soprattutto su ottimismo e passione. Ieri il suo ottantunesimo compleanno.

 

Sono stato un fortunato. Mi ritengo tale perché la vita mi ha regalato la gioia di poter fare un lavoro che mi piace, il lavoro che avrei sempre voluto fare: scrivere. Scrivere e raccontare belle storie. Chi mi conosce sa che amo i lieto fine. Nei miei racconti, nei miei libri, non c’è spazio per i finali dai colpi di scena negativi. Ed ho sempre pensato, magari un pò egoisticamente e presuntuosamente, che le “Belle storie mi vengano a cercare per essere raccontate”

Credetemi è un’esperienza più unica che rara. Il merito di questa mia idea è tutto nelle parole scritte da uno dei giornalisti che hanno fatto da mentori della mia vita professionale: Antonio Corbo . Non sto a raccontarvi quanto lui sia  stato importante per me, si tratta di una storia bella, ma è una storia mia che poco importa a voi. Ma Antonio scrivendo la prefazione del mio primo libro, ormai 21 anni fa, sottolineò tra l’altro che, nell’allora piccolo centro in cui vivevo, pur di lasciarmi fare ciò che amavo, una storia straordinaria si era materializzata proprio lì dove sarebbe servita al sottoscritto. L’Urlo, era il titolo del libro, la saga quella del Castel di Sangro di Gabriele Gravina, l’attuale presidente della Federcalcio, l’uomo che oggi sta riportando la Nazionale di calcio Italiana ai fasti che meritava. Ma da quei giorni, di acqua sotto i ponti ne è passata tanta, e milioni di parole si sono legate a filo doppio in trame, racconti e storie, tutte dal lieto fine.

Se Antonio Corbo mi ha accompagnato nei primi passi, sono stati tanti gli incontri successivi che hanno segnato la direzione del mio percorso. Ho intervistato astronauti che sono andati sulla Luna, ho raccontato i perché di Solidarnosc e della rivoluzione che da Danzica, passando per Giovanni Paolo Secondo ha liberato noi e l’Europa. L’intervista a Lech Walesa è stata una delle più gratificanti della mia vita. Ho narrato di Lehman Brothers e di quei giorni fallimentari proprio mentre da New York, Barak Obama raccontava il suo “nuovo modo” prima di approdare alla Casa Bianca.

Ed in mezzo mille altre storie straordinarie. Storie di uomini che hanno scritto la storia. Uomini speciali. Io ho un modo per definirli: “QUELLI CHE FANNO ACCADERE LE COSE” sono quelli che la storia non solo la stanno scrivendo, ma la indirizzano, la plasmano, la modificano.

Ieri è stato il compleanno di uno di questi.

ENNIO DORIS.

Scrivere il suo libro è stato esaltante. Sono passati quasi sette anni da quando è uscito “C’è Anche domani”. Ed al di là di tutta la parte finanziaria della storia c’è n’è una parte, quella più intima ed umana che voglio raccontarvi.

Passare tanto tempo da solo con lui e conoscere tanti risvolti della storia italiana economica, politica e finanziaria è stato un privilegio, un arricchimento. Credo che siano più gli aneddoti che porto nel cuore, le lezioni che mi ha dato nel raccontarmi la sua vita perché la mettessi su carta, rispetto a quelli che poi sono finite nelle pagine del libro.

Ennio Doris è un uomo speciale. Uno di quelli che stanno cambiando, hanno cambiato e cambieranno la storia. Da lui ho imparato la “Logica dell’Ottimismo”, essere pessimisti dice sempre lui, porta solo energia negativa e non conviene subirla.

Da lui ho imparato cosa significa essere un uomo dai valori incrollabili. Non che non fosse consapevole delle difficoltà oggettive della vita ma era sempre lì a raccontarti che l’Amore, l’Amore con la A maiuscola, vince sempre.

Conoscendo il rapporto che ha con sua moglie Lina sono certo che tutti avremmo voluto e vorremmo vivere una storia d’amore come la loro

“C’è anche Domani” è la filosofia portante della sua vita. E’ il sapere che anche nei momenti di difficoltà c’è sempre qualcosa di positivo a cui guardare.

Un giorno mi disse: “Leo, ricorda che il miglior modo per essere egoisti è essere altruisti”.

Se dai, se sei disposto a dare, tutto ti tornerà sempre indietro con gli interessi.

Un altro giorno, proprio mentre mi raccontava una parte della sua vita da scrivere, fummo interrotti proprio da Serenella. Gli passò una telefonata, poi un’altra, poi un’altra ancora. Furono sei nel giro di qualche minuto. Sei telefonate dallo stesso tono. Richieste di aiuto.

Aiuto per un figlio, per una raccomandazione particolare. Quando per la sesta volta mise giù il telefono, lo guardai e dissi:” Ma come fai? Te ne arriveranno tantissime ogni giorno…”.

Lui non si scompose un attimo, poi guardandomi diritto negli occhi mi rispose: “Vuoi sapere come faccio Leopoldo? Nella mia vita ne ho aiutati tanti. – poi aggiunse – da ragazzo ho vissuto una vita non agiata, non certo ricca, anzi. Ma era una vita piena d’amore. I nostri genitori l’amore non ce lo hanno mai fatto mancare. Ma non si vive di solo amore. E se io avessi avuto qualcuno che ci avesse dato una mano in quei momenti difficili, forse la mia vita, quella di mia sorella sarebbe stata diversa…”.

Cosa aggiungere di più?

Buon compleanno Presidente.

 

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