Economia

Pil USA e inflazione spagnola smentiscono tutte le previsioni

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A sorpresa scendno il Pil negli Stati Uniti e l’inflazione spagnola. Gli analisti prevedevano l’esatto contrario. E pensare che ci sono risparmiatori che pensano ancora di poter far da soli.

E’ il giorno dei dati che non ti aspetti. Anzi, che non si aspettava nessuno. In SPagna si preedeva l’inflazione in rialzo ed invece è data in leggero ribasso. Negli Stati Uniti si immaginava un PIL positivo di un punto percentuale ed invece ci si è ritrovati con un valore negativo di 1,4%. 

Insomma, gli analisti internazionali o hanno preso una cantonata, considerato le loro previsioni, oppure si ritrovano a dover far fronte ad una situazione economica molto difficile da interpretare. Ma i numeri di oggi, vedremo cosa accadrà domani con quelli europei, potrebbero rappresentare un forte indicatore per le banche centrali già pronte ad alzare i tassi di interesse. 

Considerato tutto sembra ci sia meno necessità di una politica monetaria così fortemente invertentista. Potrebbe essere utile aspettare qualche giorno in più per verificare se i dati appena usciti rappresentino un fuoco di paglia o un vero e proprio cambiamento macroeconomico. 

Intanto i mercati restano alla finestra, ma nonostante tutto, le tensioni di guerra e la situazione covid in Cina, sembrano leggere l’urto meglio di quanto ci si aspettasse. Una cosa è certa, chi dovrebbe ripensare l’approccio all’uso del risparmio e agli investimenti che ne possono derivare, sono proprio i risparmiatori italiani. Sono chiamati ad un salto di qualità, quello che nessuno li aiuta a compiere.

Anche l’offerta di prodotti potrebbe essere semplificata permettendo così una scelta più consapevole e più orientata alla corretta diversificazione degli investimenti. Bisognerebbe prendere spunto, come abbiamo già scritto più volte, da chi ne sa più di noi. I fondi pensione più grandi al mondo stanno creando da anni ricchezza facendo quello che dovremmo fare anche noi piccoli investitori:

  1. Concentrarci nel lungo periodo;
  2. Diversificare al massimo;
  3. Disinteressarsi del market timing;
  4. Concentrare gli sforzi di investimento identificando con chiarezza gli obiettivi da raggiungere.

Tutto questo si traduce in una parola: pianificazione. Sembra banale vero? Ma mi piacerebbe sapere da qualcuno di voi, anzi da tutti voi che leggete, quanti hanno davvero seguito questo semplice banale, ma straordinariamente importante, percorso.

La macroeconomia ce l’ha dimostrato proprio oggi: neanche i massimi esperti di finanza hanno la sfera di cristallo per capire cosa può succedere sui mercati. Non ci riescono loro, come possiamo pensare di riuscirci noi? 

Leopoldo Gasbarro, 28 aprile 2022

 

 

 

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