Economia

Pnrr, parte la sfida alla sostituzione del gas: Draghi lancia la Hydrogen Valley

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Realizzare siti di produzione di idrogeno verde in aree industriali dismesse; un progetto che contribuisce fortemente a stimolare la crescita e creare occupazione, “Ci avvicina ai nostri obiettivi energetici e climatici, che il governo è determinato a mantenere ed anzi a perseguire con sempre maggiore convinzione”.

Un messaggio forte e chiaro lanciato dal Premier Mario Draghi questa mattina nella Sala Verde di palazzo Chigi durante la cerimonia di firma dei primi Protocolli di Intesa con sei Regioni per l’avvio dei progetti bandiera del PNNR. Presenti i Ministri Gelmini, Messa, Speranza e Cingolani con il sottosegretario Garofoli, con le Regioni interessate: la Liguria, il Piemonte, il Friuli Venezia Giulia, l’Umbria, la Puglia e la Basilicata.

“Il coordinamento tra Governo e Regioni “non è una cosa banale, è trasmettere un messaggio che viene dalle Regioni al Governo centrale e viceversa, un continuo colloquio. Quando manca questo colloquio finisce il dialogo e si perde tempo” ha aggiunto Draghi che ha poi detto come “Il Governo intende riportare l’Ilva a quello che era quando era competitiva, era la più grande acciaieria d’Europa, non possiamo permetterci che non produca ai livelli a cui è capace di fare, a cui produce anche oggi”.

Il progetto delle Hydrogen Valley pone l’Italia in linea con i migliori Paesi Ue in un settore strategico per il futuro. Saranno costruiti distretti per l’idrogeno verde, che è prodotto con la tecnica dell’idrolisi che dovrebbe essere alimentata a sola energia elettrica verde. Ci sono due target, un primo a scadenza nel 2023 poi seguita da uno a più lungo termine a giugno 2026. Il primo passo sarà identificare le zone industriali dismesse in cui costruire i distretti per l’idrogeno che dovranno produrre meno di 3 tonnellate di anidride carbonica per tonnellata di gas e arrivare nel 2026 tra 1 e 5 megawatt di potenza totale.

In particolare attraverso il progetto “Infrastrutturazione di rete, siti di stoccaggio e distribuzione di Idrogeno (H2) e Metano liquido (GNL)” nelle principali aree industriali della Regione Basilicata, e la realizzazione in Basilicata di un Centro di Alta Tecnologia Nazionale per la realizzazione di progetti di ricerca e trasferimento tecnologia sulla mobilità ad idrogeno la Basilicata si dimostra in prima linea nelle sfide del futuro.

Una sottolineatura che riguarda anche un’altra Regione: il Piemonte. Una realtà che ha necessità di convertire la propria industria automobilistica tradizionale nelle fonti rinnovabili; ha il Politecnico, ha l’energia idroelettrica in grado di alimentare la produzione dell’idrogeno verde; ha carte in regola per investimenti che per noi vogliono dire recuperare aree dismesse, le ex aree industriali, ma soprattutto nuova occupazione.

«Gli accordi di oggi – ha concluso Mario Draghi – sono un passaggio importante nell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Sottoscriviamo con le Regioni Liguria, Piemonte, Friuli-Venezia-Giulia, Umbria, Basilicata e Puglia, i primi protocolli d’intesa per la realizzazione dei “progetti bandiera”, che intendono premiare le capacità creative degli enti territoriali, rafforzare la coesione sociale e territoriale. Quelli di oggi sono soltanto i primi, a cui ne seguiranno altri». La scelta di farlo a Palazzo Chigi – ha sottolineato – «è un segno dell’importanza che il Governo dà alle Regioni e agli altri enti territoriali nell’attuazione del Pnrr».

Lorenzo Palma, 8 giugno 2022