L’industria dell’auto europea è prossima al collasso. Le case produttrici sono infatti strette in una morsa: da un alto l’ossessione dei burocrati di Bruxelles per il tutto elettrico, dall’altro la spietata concorrenza cinese sui prezzi. Una guerra al limite del dumping contro cui l’Ue ha deciso pesanti dazi lo scorso anno.
A parlare a sola voce sono Stellantis, per bocca del presidente John Elkann, e Renault tramite l’amministratore delegato Luca De Meo dalle colonne del quotidiano francese Le Figaro. La richiesta pressante alla Ue è quella di avviare una radicale revisione della strada da percorrere verso il traguardo della decarbonizzazione.
In mancanza di una sterzata, fanno capire infatti Stellantis e Renault, le case europee potrebbero collassare. E il Vecchio continente perdere del tutto il suo ruolo di produttore manifatturiero. A quel punto si ridurrebbe a un semplice mercato in cui smerciare le vetture cinesi, piuttosto che le Tesla.
Il resto tutto spazzato via, insieme a una industria e una filiera che fino a qualche anno fa erano considerate un fiore all’occhiello. Elkann e De Meo ricordano un dato che dovrebbe far riflettere: quest’anno la Cina da sola metterà in strada più vetture della somma di Europa e Stati Uniti.
Insomma, il Dragone è ormai diventata la fabbrica del mondo anche quando si parla di quattro ruote. E’ però riuscita in questa impresa, aggiungiamo noi, perchè l’Europa si è suicidata sull’altare del green. Abbracciando in modo cieco una tecnologia dove proprio il Paese asiatico era già leader indiscusso insieme a Tesla. Un errore tattico che ha del clamoroso, e che ricade pesantemente sull’occupazione.
Da qui la richiesta alla Ue di Stellantis e Renault di modificare la direttiva al 2035 per la mobilità elettrica così da prevedere regole e sanzioni differenti a seconda della dimensione delle singole auto. Questo per non penalizzare utilitarie e city car.
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Questo sito è stato sempre molto diretto nell’evidenziare sia gli errori di Stellantis sotto la guida dell’ex amministratore delegato Carlos Tavares sia lo stato comatoso degli impianti italiani. Colpisce però che questa volta a parlare sia anche Renault che, grazie a De Meo, ha conti in ordine pur nella difficoltà del contesto.
Si potrebbe dire che quelle di Stellantis sono lacrime di coccodrillo. In gioco ci sono però migliaia di posti di lavoro in Italia, e quindi il destino economico di migliaia di famiglie che diversamente ricadrebbero definitivamente sugli ammortizzatori sociali.
Proprio De Meo è considerato tra i papabili per prendere la guida di Stellantis e rilanciarla. Anche se pare che alla fine il gruppo propenderà per una soluzione interna. Entro giugno lo sapremo.