Finanza

Chi gestisce i nostri soldi? Uomini o robot?

Le intelligenze artificiali sempre più protagoniste degli scambi sui mercati finanziari

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Le intelligenze artificiali, i robot, stanno diventando sempre più protagonisti delle nostre vite. Entrano nelle nostre case, accompagnano i nostri studi e le nostre principali attività professionali.

E in campo finanziario?

Fino a cinquant’anni fa investire era un affare chiaramente umano. Il 13 settembre scorso un barometro pubblicato da Morningstar, una società di ricerca finanziaria, ha riferito che il mese scorso, per la prima volta, il complesso delle attività passive azionarie che misura, a 4,3 miliardi di dollari, ha superato quello gestito dagli umani. L’ascesa della robotizzazione finanziaria non sta solo cambiando la velocità e la composizione del mercato azionario. Solleva anche domande sulla funzione dei mercati, sull’impatto dei mercati sull’economia in generale, sul modo in cui le società sono governate e sulla stabilità finanziaria.

L’America si sta automatizzando

Gli investitori hanno sempre utilizzato diversi tipi di tecnologia per raccogliere informazioni in movimento sul mercato prima dei loro concorrenti. I primi investitori della Compagnia delle Indie orientali olandesi cercarono newsletter sulle fortune delle navi intorno al Capo di Buona Speranza prima che arrivassero nei Paesi Bassi. I Rothschild presumibilmente devono gran parte della loro fortuna a un piccione viaggiatore che portò notizie della sconfitta francese nella Battaglia di Waterloo più velocemente delle navi.

Sempre più spesso, le strategie degli investitori “guidati dalle macchine” basate su regole – quelli che utilizzano algoritmi per eseguire decisioni di portafoglio – stanno cambiando. Alcuni fondi quantici, come Bridgewater, utilizzano algoritmi per eseguire analisi dei dati, ma invitano gli umani a selezionare operazioni. Tuttavia, molti fondi quantici, come Two Sigma e Renaissance Technologies, stanno spingendo ulteriormente l’automazione, utilizzando l’apprendimento automatico e l’intelligenza artificiale per consentire alle macchine di scegliere quali titoli acquistare e vendere.

Ciò solleva la prospettiva che i computer assumano il compito finale degli investitori umani: analizzare le informazioni al fine di progettare strategie di investimento. In tal caso, ciò potrebbe portare a una migliore comprensione del funzionamento dei mercati e del valore delle aziende. I nuovi mercati robotizzati comportano costi molto più bassi. I fondi passivi addebitano ogni anno lo 0,03-0,09% delle attività gestite, abbassando i costi.

L’utilizzo dell’intelligenza artificiale e dei computer porta ad una frequenza degli scambi di borsa sempre maggiori, nella ricerca frenetica di massimizzare gli utili anche su piccoli movimenti di mercato. Molti sono critici però, perchè sostengono che ciò è fuorviante, in quanto la liquidità fornita dai trader ad alta frequenza è meno stabile rispetto a quella fornita dai sistemi finanziari tradizionali. 

 

Il dominio del mercato delle macchine si estenderà sicuramente ulteriormente. 

Per comprendere i prossimi sviluppi nel mercato, gli scacchi offrono un esempio istruttivo. Nel 1997 Deep Blue, un supercomputer IBM, ha battuto Garry Kasparov, il campione del mondo in carica. Fu un trionfo della macchina sull’uomo, fino a un certo punto. Deep Blue era stato programmato usando le regole scritte da giocatori umani. Suonava in uno stile umano, ma meglio e più rapidamente di quanto potesse fare qualsiasi umano.

Certo è che il passaggio dal piccione viaggiatore all’intelligenza artificiale rappresenta un salto quantico ancora tutto da decifrare così come tutto da decifrare è l’apporto e il cambio di rotta che robot, computer e intelligenze artificiali potranno generare nelle nostre vite. Come visto la finanza non è da meno, anzi, proprio in questo settore l’esplosione e lo sviluppo del digitale rappresentano una delle frontiere tutte ancora da scoprire.

Staremo a vedere.

 

Leopoldo Gasbarro

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